Karnataka. Rapporto ribalta inchiesta: indù colpevoli delle violenze anticristiane
Credibile e trasparente. Così il cardinale arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias,
presidente della vescovi dell’India, ha elogiato gli esiti di una ricerca sul campo
riguardante le violenze anticristiane del 2008, condotta dal giudice Michael Saldanha
e ufficialmente presentati ieri a Bombay. Il nuovo Rapporto smentisce le verità della
precedente indagine affidata al giudice B. K. Somasekhara, che aveva negato qualsiasi
responsabilità negli attacchi avvenuti nel 2008 nello Stato indiano del Karnataka.
L’iniziativa, riferisce l’agenzia Fides, si deve all’impegno dell’organizzazione Christian
Secular Forum, che ha promosso la nuova indagine. La realtà dei fatti che emerge dallo
studio appena pubblicato afferma che chiese, scuole e case dei cristiani furono attaccate
e centinaia di cristiani malmenati ad opera di gruppi fondamentalisti indù, coperti
dal governo centrale del Karnataka, guidato dal partito nazionalista indù “Baratiya
Janata Party”, fiancheggiatore dei gruppi estremisti. Padre Charles Irudayam, segretario
della Commissione Giustizia, Pace e Sviluppo della Conferenza episcopale dell’India,
ha annunciato all'agenzia Fides che “la Chiesa cattolica presenterà il nuovo Rapporto
Saldanha al governo federale dell’India, chiedendo un intervento sul governo del Karnataka”.
Vescovi, fedeli, organizzazioni per i diritti umani nel Karnataka, ha proseguito il
religioso, “hanno protestato vivacemente e pubblicamente contro le faziosità, la falsità
e i pregiudizi contenuti nel Rapporto elaborato dalla Commissione guidata dal giudice
Somasekhara”. Le prove contro gli estremisti indù, ha soggiunto, sono” schiaccianti”.
Il Rapporto si basa su una indagine che ha toccato oltre 400 località nello Stato
e sull’ascolto di circa 3.000 persone, fra testimoni oculari e vittime. Nel 2008 si
registrarono 113 attacchi in 29 distretti. In Karnataka, su 52,8 milioni di abitanti,
vivono circa un milione di cristiani (A.D.C)