I vescovi di Haiti auspicano l'elezione di un presidente che faccia uscire il Paese
dall'emergenza
I vescovi di Haiti non hanno un candidato presidente da proporre alle prossime elezioni.
Ma sperano che, chiunque egli sia, sappia “intendersi con tutti i partiti per evitare
le divisioni”. Ad affermarlo, secondo quanto riferito dall’agenzia Misna, è l’arcivescovo
di Port-au-Prince, Guire Poulard, dai microfoni dell’emittente “Radio Magik 9”. Pensando
al “futuro” e al “rispetto del Paese”, il presule ha sottolineato la necessità di
“posizionare ognuno laddove potrà servire al meglio” lo Stato di Haiti e in questo
senso, ha aggiunto, “i vescovi chiedono agli elettori di orientare il proprio voto
a favore degli interessi del Paese”. Mons. Poulard auspica che il secondo turno elettorale,
in programma per il 20 marzo, risulti “migliore del primo”, celebrato il 28 novembre
scorso. Le elezioni, ha osservato, “sono il passaggio obbligato verso la costruzione
o il ripristino della democrazia in un Paese” a condizione, tuttavia, di essere ben
fatte. “Dobbiamo cercare di fare le cose meglio – ha detto ancora – e far sparire
ogni dubbio sulle nostre presunte incapacità a governare il Paese”, che ha poi accennato
– secondo la Misna – a una presenza forse troppo “invadente” della comunità internazionale,
anche nel processo elettorale. La qualità di leader haitiani, ha concluso mons. Poulard,
ha oggi una precisa occasione per emergere: la ricostruzione post-terremoto del 12
gennaio 2010, le cui conseguenze gravano spesso in modo tuttora grave sulle spalle
dei sopravvissuti. (A.D.C.)