Egitto: ucciso ad Assiut un sacerdote copto ortodosso
Forse una rapina, forse un omicidio a sfondo religioso. La polizia che indaga sull’assassinio
avvenuto probabilmente due giorni fa del sacerdote copto, padre Daoud Boutros, deve
ancora stabilire il movente. Secondo alcune fonti d’agenzia, la scoperta del cadavere
del religioso – che risiedeva ad Assiut, località a 350 km a sud del Cairo – è stata
fatta dalla figlia, che da due giorni tentava invano di contattare il padre al telefono.
Altre fonti parlano di una scoperta fatta dall’assistente di padre Boutros. Ciò che
appare al momento più chiaro è quanto riferito dalla polizia: una volta penetrata
nell’appartamento dove padre Boutros risiedeva, ne ha scoperto il corpo colpito da
numerose coltellate, e attorno alcuni evidenti segni di furto. Alcuni vicini di casa
avrebbero visto alcuni uomini dal volto coperto uscire dall’appartamento esclamando
“Allah akbar”, “Dio è grande”, che potrebbe, se confermata, avvalorare l’ipotesi di
omicidio di matrice religiosa. La morte di padre Boutros ha esasperato il clima della
comunità ortodossa egiziana, già duramente provata dall’attentato di Capodanno ad
Alessandria d’Egitto, costato la vita a 23 persone. Testimoni hanno riferito che qualche
centinaio di copti ha manifestato nella serata di ieri davanti alla cattedrale nel
centro del Cairo contro l'uccisione del sacerdote. Mentre il quotidiano locale Al
Masry Al Youm scriveva ieri di tafferugli inscenati da qualche migliaio di copti ortodossi
contro la comunità islamica di Assiut. (A.D.C.)