Afghanistan: maggiore sicurezza e diversa mentalità per l'istruzione delle donne
Secondo il Ministero dell'Istruzione (MoE) sembra che i talebani abbiano cambiato
il loro atteggiamento drastico nei confronti dell'educazione scolastica delle donne,
anche se l'Emirato islamico afghano non ha pubblicamente confermato tale orientamento.
Durante il regime talebano, dal 1996 al 2001, le ragazze erano bandite dall'educazione
scolastica e alle donne era vietato svolgere qualsiasi attività fuori casa. Attualmente,
negli ultimi 10 mesi, sono state riaperte 52 scuole in diverse parti della provincia
di Kandahar e a breve ne apriranno altre 50 in altri distretti. Dalla riapertura,
in meno di un anno, si sono iscritte migliaia di ragazze oltre ai 120 mila ragazzi
e 42 mila ragazze già presenti nelle 234 scuole operative della provincia. Secondo
l'Unicef, nel 2010 sono stati registrati oltre 500 attacchi alle scuole nei quali
hanno perso la vita 169 alunni, insegnanti e impiegati scolastici, oltre a 527 feriti.
Molti degli attacchi si sono verificati durante le elezioni parlamentari di settembre
2010, quando le scuole erano utilizzate come seggi elettorali. I militanti hanno colpito
ragazze ed insegnanti in diversi modi: una quindicina di studentesse e insegnanti
donne sono state aggredite con l'acido nella provincia di Kandahar, e due studentesse
sono state colpite con armi da fuoco nella provincia di Logar. Secondo un portavoce
del MoE, uno dei problemi principali per l'educazione scolastica delle ragazze è la
mancanza di insegnanti donne soprattutto nelle province più a rischio. Meno del 38%
dei 175 mila insegnanti totali del paese sono donne. Servono più scuole, maggiore
sicurezza e un cambiamento nella mentalità dei genitori riguardo all'educazione delle
figlie femmine. (R.P.)