Sud Corea: dall’esempio di Giovanni Paolo II, una spinta per la “nuova evangelizzazione”
Meditando e facendo propria l’esperienza straordinaria, la vita e l’opera di Giovanni
Paolo II, la Chiesa in Corea ne trarrà “nuova forza per portare avanti la nuova evangelizzazione”.
È quanto dice all’agenzia Fides padre Thaddaeus Lee Ki-Rak, Segretario esecutivo della
Conferenza episcopale della Corea, in vista della cerimonia di Beatificazione del
Servo di Dio Giovanni Paolo II, che si terrà il 1° maggio in San Pietro. L’espressione
“nuova evangelizzazione”, ricorda padre Lee Ki-Rak, “è stata usata per la prima volta
da Giovanni Paolo II e si riferisce alla pratica della comunicazione del Vangelo con
nuova passione, in nuove modalità e con nuove espressioni che proclamino la liberazione,
verso un mondo migliore”: è proprio questo lo spirito con cui la Chiesa coreana sta
vivendo l’anno 2011 – nota il Segretario – e con cui si prepara alla Beatificazione
di Papa Wojtyla. La Chiesa coreana – informa il sacerdote – “sta cercando nuove modalità,
nuovi metodi e nuove strade per evangelizzare efficacemente”. Per questo occorre ricordare
a tutti i fedeli cattolici, sacerdoti, religiosi e laici, che essi sono “discendenti
dei martiri coreani”, e che debbono essere “protagonisti dell’evangelizzazione all’interno
e al di fuori della Chiesa”. Tutti i vescovi coreani, riferisce il Segretario della
Conferenza episcopale, si sono mobilitati, avviando “riflessioni e nuove pratiche
per rinnovare lo spirito missionario di tutta la comunità ecclesiale”, chiamata a
vivere la nuova evangelizzazione “a partire dalla testimonianza di vita”. Su questo
slancio, su questo spirito rinnovato che anima le comunità locali, la Chiesa coreana
invoca la protezione di Giovanni Paolo II, chiedendo l’intercessione della Vergine
Maria, di San Giuseppe e di tutti martiri coreani. (R.P.)