Onu: porre fine alle violenze in Libia. Spazio al dialogo
Unanime è la condanna per quanto sta succedendo in Libia che giunge da parte della
comunità internazionale. In prima linea il segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon.
Sentiamo Giancarlo La Vella:
E della crisi
libica hanno parlato ieri a Bruxelles anche i Ministri degli Esteri dell’Unione Europea.
Raggiunta una posizione comune, anche se di compromesso. Sentiamo Laura Serassio:
E L’Italia,
uno dei maggiori partner commerciali della Libia, si riconosce nelle posizioni espresse
ieri dal Consiglio dei Ministri degli Esteri a Bruxelles. Sia il premier Berlusconi,
che il responsabile degli Esteri, Frattini, hanno sottolineato la necessità che l’Unione
Europea e l’intera comunità internazionale si adoperino, affinché la crisi libica
non degeneri in guerra civile, ma venga risolta attraverso il dialogo ed il confronto
interno.
Una conseguenza importante delle crisi del mondo arabo e islamico
è l’aumento dell’immigrazione sulle coste nord del Mediterraneo. Si susseguono gli
arrivi soprattutto a Lampedusa, dove ieri ci sono stati nuovi momenti di tensione
tra immigrati e forze dell’ordine. Sul fenomeno si è pronunciata la Conferenza Episcopale
Siciliana, esortando le istituzioni italiane a dare vita a politiche ispirate all’accoglienza
e all’integrazione piuttosto che al rifiuto. Ma come le istituzioni europee possono
affrontare l’aggravarsi del fenomeno immigrazione? Giancarlo La Vella lo ha chiesto
a Laura Boldrini, portavoce dell’Acnur, l’Alto Commissariato dell’Onu per i Rifugiati: