Mons. Martinelli, Vicario Apostolico di Tripoli, all'agenzia Misna: “E’ UNA RIVOLTA
GENERAZIONALE”
“Quella in atto è a mio avviso una rivolta generazionale. La voce di questi giovani
va ascoltata e loro vanno aiutati. Anche se la situazione economica della Libia non
è delle peggiori, i giovani cercano una speranza per il futuro”: lo ha detto alla
MISNA monsignor Giovanni Innocenzo Martinelli, vicario apostolico di Tripoli, raggiunto
telefonicamente nella capitale libica. “Stamani mi sono recato dal nostro quartiere,
Dahara, a quello di Gurgi par la santa messa, e non ho notato particolari disordini
o contestazioni” riferisce il presule, sottolineando la difficoltà di poter verificare
la moltitudine di informazioni rilanciate in queste ore dai media internazionali.
“Molte cose dette sono inesatte – aggiunge il vescovo – come ad esempio notizie
secondo le quali la cattedrale e l’aeroporto sarebbero stati bombardati, che a me
non risultano affatto”. Impossibile per il presule, un missionario francescano, confermare
le notizie secondo cui l’aviazione avrebbe bombardato ieri i manifestanti per le strade
di Tripoli, le cui immagini sono state diffuse da molte televisioni. “La repressione
contro i manifestanti c’è stata, ma bisogna dire anche che le contestazioni sono state
molto accese” osserva monsignor Martinelli, sottolineando che “la violenza non serve,
non porta a nulla”. In un contesto di grande incertezza per il futuro del paese,
monsignor Martinelli invita “la diplomazia a essere sostenuta dalla preghiera”. “Noi
– ha aggiunto il vicario apostolico – insieme alla comunità cristiana di Tripoli,
una comunità in maggioranza afro-asiatica, abbiamo pregato tanto in questi giorni,
affinché il Signore doni la pace a questa gente, e che siano rispettati i diritti
e gli ideali di giustizia e di pace”. In prima linea in queste difficili giornate
libiche sono state le diverse comunità di religiose, tutte impegnate nel campo sanitario,
in particolare negli ospedali. “Tutte stanno bene, ma hanno trascorso momenti difficili,
di grande shock per per l’alto numero di feriti e le scene drammatiche” legate ai
disordini degli ultimi giorni.