Nella Repubblica Dominicana “l'aumento delle vocazioni è tangibile”. Lo ha affermato
l’arcivescovo metropolitano dell'arcidiocesi di Santiago de los Caballeros, monsignor
Ramón Benito de la Rosa y Carpio. Il presule fa il punto della situazione sulle ordinazioni
della sua arcidiocesi, riportate dall’agenzia Zenit. 120 sono i sacerdoti, 70 i seminaristi,
per lo più giovani, e 52 i candidati al diaconato permanente, che sono già 110 a Santiago
e circa 500 in tutto il Paese. “Il loro lavoro nelle comunità è silenzioso, passa
quasi inosservato, ma è molto efficace”, afferma l’arcivescovo, essi sono “uomini
che assumono allo stesso tempo la responsabilità della propria famiglia, del lavoro
per sostenersi e del ministero diaconale, che esercitano in modo del tutto volontario,
con un grande senso di generosità”. 13 sono le vergini consacrate che fanno voto privato
di verginità e castità, “ragazze che, animate dalla voce interiore di Dio, scelgono
di restare vergini e nubili in casa propria, con le loro famiglie, nel loro contesto
lavorativo, con più tempo per esercitare vari servizi e ministeri”. Quasi 200 vergini
consacrate si dividono invece in 55 tra congregazioni religiose, istituti secolari
e altre associazioni, “dedite ai servizi e ai ministeri più diversi a tempo pieno”.
Nell'arcidiocesi, ha concluso l'arcivescovo, ci sono poi oltre 700 presidenti di assemblea
e più di 2.000 ministri e ministre degli infermi, che portano la Comunione a casa
a circa 6.000 malati perché non possono recarsi in chiesa (M.R.)