2011-02-21 14:50:04

Honduras: nota dei vescovi sull’importanza della convivenza democratica


I vescovi dell’Honduras, in un ampio documento, riflettono - dopo la loro Assemblea plenaria - sulla situazione del Paese, e in particolare rilevano l’importanza della “convivenza democratica, impegno da vivere coerentemente con la fede e con i valori del Vangelo raccolti negli insegnamenti sociali della Chiesa”. I presuli rinnovano le loro preoccupazioni di fronte “all’accumularsi dei conflitti" alla politicizzazione estrema, “la corruzione, la violenza domestica, l’esclusione sociale, la mancanza di giustizia e l’acuta polarizzazione che ostacola la governabilità”. “Ci sentiamo moralmente obbligati - scrivono i vescovi honduregni - a rinnovare le nostre esortazioni in favore della vita; della sua difesa e della sua integrità”, poiché in numerose manifestazioni della realtà nazionale si palesa una totale “mancanza di rispetto per questo grande dono di Dio”. Di fronte a tanti mali che affliggono la società honduregna, in particolare i suoi settori sociali più poveri e i giovani, i presuli ricordano l’unica e migliore via possibile per superare la situazione: “il dialogo, la convivenza e la solidarietà”. Percorrendo questi sentieri, animati da un sincero “sentimento di riconciliazione - osservano i presuli - possiamo superare le nostre divisioni e gli scontri che bloccano la nostra convivenza democratica”. I vescovi dell’Honduras ritengono che la vera e autentica democrazia, con la partecipazione efficace del popolo, non possa mai essere disgiunta dal rispetto per la vita. “La vita umana, quale dono di Dio, si realizza pienamente nell’amore al prossimo e nella convivenza cittadina, in particolare quando la società si lascia guidare ed orientare dai valori del Regno di Dio proposto all’umanità nella Persona di Cristo”. “Tali valori”, da porre sempre al servizio della vita, “sono la giustizia, la verità, la libertà e la pace”. Assumere quest’impegno significa, secondo i vescovi honduregni, lavorare per evangelizzare i rapporti sociali e così costruire una cultura etica che si insegna e si sostiene nel rispetto della vita e della dignità della persona umana e ciò nella cornice di una democrazia partecipativa”. L’ora difficile del popolo dell’Honduras esige, secondo i presuli, di lavorare incessantemente in favore, come si legge nel documento di Aparecida, “nella riabilitazione etica della politica”. In concreto, prima di concludere le loro riflessioni, i vescovi si rivolgono a tutta la nazione per proporre un patto sociale, capace “di rinnovare la istituzionalità giuridica, politica, sociale e culturale come una risposta maggioritaria” del popolo honduregno. D’altra parte l’episcopato ricorda l’urgenza della solidarietà di fronte ad “un modello economico escludente”, che dunque cronicizza la povertà e spesso l’aumenta. Ricordando la precedente Lettera pastorale, “Cammini di speranza”, i vescovi honduregni ribadiscono alla comunità ecclesiale e a tutto il Paese che “la solidarietà è condizione indispensabile per raggiungere il bene comune”; che “aiuta a vedere l’altro come persona”, parte di un popolo e di una nazione, e “non come strumento da sfruttare” e quindi consente a tutti di vivere come comunità di fratelli “nella verità, nell’amore e nella giustizia”. (A cura di Luis Badilla)







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