Bangladesh: un villaggio bruciato, tribali cristiani cacciati dai coloni musulmani
Un villaggio è stato dato alle fiamme e decine di tribali sono stati feriti e scacciati
da Ragipara, nel distretto montuoso di Rangamati, nella diocesi di Chittagong. Gli
indigeni che hanno subito la violenza, perpetrata da coloni musulmani, sono buddisti,
indù e cristiani appartenenti alle minoranze etniche: è la denuncia che giunge all’agenzia
Fides dalla Commissione “Giustizia e Pace” della Chiesa locale. Il 17 febbraio scorso
oltre 300 coloni musulmani, che intendono impadronirsi di nuove terre per l’agricoltura,
hanno organizzato una spedizione punitiva contro il villaggio abitato da indigeni.
I coloni erano appoggiati da agenti della polizia locale che hanno legittimato gli
abusi. Altri casi del genere (tribali attaccati e privati della terra) si sono registrati
nei giorni scorsi nell’area di Gulishakhali. I coloni musulmani hanno trovato il pretesto
della morte di un loro compagno, Ali Saber, trovato morto nell’area di Ragiparam,
e hanno inscenato una reazione violenta, calpestando i diritti delle minoranze. “Hanno
dato fuoco alle nostre case e ai nostri piccoli negozi”, ha raccontato un testimone
oculare. Da tempo i coloni musulmani, mirano a scacciare dalla zona gruppi etnici
locali, non musulmani, per acquisire nuovi terreni agricoli. In molti casi ci sono
riusciti, in quanto nessuno, nemmeno le autorità civili, rispetta e garantisce i diritti
delle minoranze etniche e religiose. L’avvocato King Devasish Roy, anch’egli un tribale,
ha scritto una lettera aperta alle autorità civili e alla Commissione Nazione per
i Diritti Umani del Bangladesh, denunciando l’accaduto e notando “la complicità delle
forze di polizia”. La lettera chiede una indagine sull’episodio di Ragipara, con l’identificazione
e la condanna dei colpevoli, e invita il governo a proteggere e tutelare i diritti
dei cittadini membri di minoranze etniche o religiose. (R.P.)