Patti Lateranensi, cerimonia all'ambasciata italiana. Il presidente Napolitano annuncia
la partecipazione del Papa ai festeggiamenti per il 150.mo dell'unità d'Italia
Il presidente della Repubblica Italiana, Giorgio Napolitano, ha definito importante
la partecipazione della Chiesa ai festeggiamenti per i 150 anni dall’Unità d’Italia.
Lo ha detto lo stesso capo dello Stato, ieri sera, al termine dell’incontro tra i
vertici della Santa Sede e dell’Italia presso l’ambasciata italiana a Roma. L'inviato,
Alessandro Guarasci:
Dal presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, un commento senza dubbio positivo al termine
del ricevimento ieri sera a Palazzo Borromeo:
“Un clima di cordialità
nelle relazioni tra l’Italia e la Santa Sede. E’ stato molto importante anche l’impegno
– fortemente sottolineato anzitutto dalla Segreteria di Stato e dal presidente della
Cei – per la partecipazione della Chiesa e anche direttamente in qualche forma del
Pontefice, alle celebrazioni del 150.mo dell’Unità di Italia”.
Il premier,
Silvio Berlusconi, si è limitato da aggiungere che è andato tutto bene. Nessuna dichiarazione,
ma sorrisi invece, da parte della delegazione della Chiesa, composta tra l’altro dal
segretario di Stato vaticano il cardinale Tarcisio Bertone e dal presidente della
Cei, il cardinale Angelo Bagnasco. Dunque, colloqui collegiali, come ogni anno, pensati
per celebrare i Patti Lateranensi, firmati nel 1929, e la revisione del Concordato
siglata nel 1984, ma che quest’anno sono caduti nell’anniversario dei 150 anni dell’Unità
d’Italia. D’altronde, nelle scorse settimane, i vertici della Conferenza episcopale
italiana avevano più volte sottolineato l’apporto dei cattolici all’unificazione del
Paese. Ma ieri sera non potevano mancare i temi internazionali: nei colloqui si è
infatti discusso anche di Maghreb e Medio Oriente, in questi giorni scossi da rivolte
di piazza.