2011-02-18 16:23:08

La Commissaria europea per gli Affari marittimi chiede nuove regole per le emergenze nel Mediterraneo


Nuove regole per la tutela del Mediterraneo, ma anche rispetto per le normative vigenti: è quanto chiede la Commissaria europea per gli Affari marittimi e la pesca, Maria Damanaki, in visita in questi giorni in Italia. Delle sfide per il mantenimento della biodiversità nelle acque del Mare nostrum, ma anche delle sfide poste dalle migrazioni, ha parlato nell’intervista di Fausta Speranza:RealAudioMP3

R. – For the Mediterranean...
Per quanto riguarda il Mediterraneo, penso che la sfida più importante sia illustrare a tutti che abbiamo bisogno di una regolamentazione del mare e di una cultura conforme. Noi ancora crediamo che la situazione sia sempre la stessa, nella quale possiamo uscire, vedere ogni cosa e il mare poi produrrà tutto in modo magico. Ma non è più così, a causa dell’impoverimento degli stock ittici. Abbiamo bisogno, dunque, di una regolamentazione e dobbiamo persuadere noi stessi, tutti noi, che abbiamo bisogno di una cultura conforme. Il Mediterraneo è il più bel mare del mondo, posso dirlo, ma allo stesso tempo affronta grandi sfide, perché è anche un lago, e abbiamo il grande peso dell’azione umana contro il mare e contro l’ambiente. Quindi, dobbiamo essere cauti.

D. – Quali sono i rischi più importanti, i rischi più concreti?

R. – Well, what I can say to you…
Quello che posso dirle è che esiste uno studio ufficiale, nel mio ufficio, a Bruxelles, riguardante gli stock ittici europei e questo studio prova che, se andremo avanti in questo modo, in dieci anni solo otto dei nostri 136 stock sopravviveranno. Andando avanti così, la biodiversità, che è un aspetto meraviglioso nel Mediterraneo, scomparirà e in seguito il Mediterraneo non sarà più quello che è, ma un mare morto.

D. – Tutta l’Europa si preoccupa per il futuro del Mediterraneo. Quindi, da questo punto di vista, lei pensa sia possibile guardare a nuovi cambiamenti nell’ambito delle migrazioni nell’area mediterranea?

R. – This is a very important question...
Questa è una domanda molto importante ed è il punto che abbiamo discusso nell’ultimo incontro della nostra Commissione. Naturalmente, siamo molto preoccupati per quello che sta succedendo al momento nelle regioni mediterranee. Siamo contenti perché la popolazione lì sta prendendo in mano la situazione, speriamo possano scegliere per le loro vite, ma allo stesso tempo dobbiamo essere molto cauti: dobbiamo agire in maniera unita, come europei, tutti insieme, e preparare il nostro mare, il nostro ambiente a trovare un modo per regolamentare questa sfida migratoria. Sono disperati. La maggior parte di questa gente non ha un lavoro, un guadagno, nulla e vediamo anche molti bambini, donne. Quindi non è molto facile dire loro semplicemente: “Fermatevi”. Serve una legge europea per questo problema, una regolamentazione comune. Sono la responsabile per gli Affari marittimi della Commissione Europea e per quanto riguarda il Mediterraneo questo significa controllare sia le frontiere marittime che il flusso via mare dell’immigrazione. La Commissione ha discusso di questo e ha preso contatti anche con il presidente italiano, Napolitano, e vuole davvero cooperare, perché quello di cui abbiamo bisogno è un approccio comune. Nessun Paese può risolvere questo problema da solo: dobbiamo regolamentarlo, dobbiamo naturalmente proteggere le nostre frontiere, ma un’Europa barricata non è la soluzione, non è una soluzione permanente. Dobbiamo affrontare il problema e capire. (ap)







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