Transizione in Egitto, si lavora per cambiare la Costituzione
In Egitto si procede nella riorganizzazione istituzionale nella fase post Mubarak.
L’esercito, attualmente al potere nel Paese, ha fatto sapere di voler emendare rapidamente
la Costituzione. Il servizio di Mariapia Iacapraro:
Il Consiglio
Supremo delle Forze Armate ha annunciato che emenderà una nuova costituzione entro
10 giorni. Entro due mesi verrà inoltre indetto un referendum popolare. I militari
hanno dichiarato in un comunicato che l’obiettivo è di “trasferire il potere ricevuto
ad autorità civili e a un presidente eletto in elezioni libere e corrette che riflettano
la volontà del popolo”. Per la fine della fase di transizione, come annunciato dai
militari, bisognerà attendere le elezioni legislative e presidenziali che secondo
diverse fonti si dovrebbero tenere a settembre. Dopo le manifestazioni che hanno portato
alle dimissioni di Hosni Mubarak, si susseguono inoltre preoccupanti notizie: il direttore
della Rete araba d’informazione dei diritti umani, Gamal Eid, ha detto che centinaia
di persone, probabilmente arrestate durante le proteste, sono ancora introvabili e
considerate “disperse”. Sempre più pesante, poi, il bilancio delle vittime. Mancano
cifre ufficiali, ma secondo l'Onu e Human Rights Watch, le persone rimaste uccise
durante le manifestazioni sono almeno 300. Nel Paese, intanto, rimarranno chiuse
fino a domenica le banche, a causa dello sciopero dei dipendenti.
Anche la Borsa del Cairo resterà chiusa, fino a quando la situazione non sarà tornata
normale. Resta ancora avvolta nel mistero, infine, la sorte di Mubarak per alcune
fonti gravemente malato e addirittura in coma. Secondo altre sarebbe morto e per il
sito arabo-israeliano al-Arab, invece, l’ex presidente si troverebbe
in Israele.
Sulla situazione in Egitto Antonella Palermo ha intervistato
Marco Masulli, residente da un anno a piazza Taharir al Cairo, luogo simbolo
delle protesta anti Mubarak. Ascoltiamo