'Tutta la
nostra comunità si è messa all'opera per garantire l'accoglienza e supplire alle carenze
delle istituzioni, ma un'isola di cinquemila abitanti non può sopportare tutto questo
peso'. Don Stefano Nastase, parroco di Lampedusa, racconta come l'isola siciliana
sta vivendo questa nuova ondata migratoria dal nord-Africa. Sono circa cinquemila
i migranti giunti soprattutto dalla Tunisia, duemila sono ancora nel Centro di Lampedusa.
'Il Cie non è la risposta adeguata, serve una soluzione diversa, da studiare con i
nostri governanti. Spero che le istituzioni intervengano al più presto e prevalga
il buon senso' aggiunge il sacerdote. 'Ora bisognerà valutare caso per caso se si
tratta di migranti che hanno diritto a protezione umanitaria o se, secondo il Governo,
sono destinati all'espulsione' spiega Oliviero Forti della Caritas italiana. 'Certo
- aggiunge - noi insistiamo che ogni forma di controllo o contrasto sia fatta nel
rispetto delle norme internazionali e dei diritti umani'. 'La vicenda tunisina - aggiunge
Forti - dimostra che non si risolve la questione migratoria con un singolo accordo,
ma serve una politica più ampia che regoli i flussi senza bloccarli. Se non si aprono
canali umanitari si rischiano nuove stragi'. Sulla polemica tra Italia e Europa Oliviero
Forti aggiunge: 'Gli stati membri della UE hanno attuato politiche concertate solo
per quanto riguarda il contenimento e il contrasto delle migrazioni. Non hanno mai
lavorato insieme a politiche di ingresso e integrazione. Se non si ha il coraggio
di fare questo gli appelli all'Europa valgono poco'.