Indonesia: cristiani e musulmani insieme per il rimboschimento del Monte Merapi
Piantare 110mila alberi in un’area vasta circa 75 ettari al fine di riqualificare
le pendici del Monte Merapi devastate dalle eruzioni vulcaniche dello scorso ottobre.
Sono questi i numeri del programma di rimboschimento promosso dal forum interreligioso
indonesiano Palm, che unisce cristiani e musulmani della regione di Java Centrale.
Il progetto, riferisce l'agenzia Asianews, è sostenuto anche dall’arcivescovo di
Semarang, mons. Johannes Pujasumarta Pr. “Vogliamo piantare almeno 112.500 alberi”
ha affermato il presule “di cui 51.750 già innestati e altri 85.875 che verranno forniti
da benefattori” “La conservazione dell’ambiente”, ha continuato l’arcivescovo, “è
una questione urgente da incoraggiare, sia per ripristinare l’economia della popolazione
locale sia per creare un ecosistema ambientale sostenibile”. Mons. Pujasumarta Pr
è stato direttamente contattato dal gruppo che è sostenuto da numerose associazioni
che promuovono il dialogo interreligioso, tra cui il Nahdlatul Ulama (Nu) di Yogyakarta
(la più importante organizzazione musulmana moderata del Paese ), le suore di San
Carlo Borromeo, scienziati cattolici, studenti universitari e professori.. Padre Aloys
Budipurnomo Pr, capo della commissione interreligiosa dell’arcidiocesi di Semarang,
ha sottolineato il sostegno entusiasta al progetto da parte dei giovani del posto:
“E’ fonte di speranza” , ha dichiarato il religioso, “piantare il seme della fratellanza
tra i giovani attivisti di fedi diverse, grazie anche a questo progetto”. L’iniziativa
di rimboschimento delle pendici del monte Merapi segue un progetto avviato nel dicembre
scorso da un sacerdote saveriano, padre Rodolfo Ciroi, che con l’aiuto di gruppi e
istituzioni ha promosso la ricostruzione di un sistema di irrigazione distrutto dalle
colate di lava (M.R.)