Pakistan, non sarà abolito il Ministero per le minoranze religiose
Il Ministero Federale per le Minoranze Religiose in Pakistan non sarà abolito. Dopo
il rimpasto di governo e la drastica riduzione dei dicasteri – passati da oltre 50
a 22 – nel nuovo esecutivo del Paese presentato dal primo ministro, Raza Gilani, è
stata confermata l’esistenza del Ministero, che rischiava secondo fonti locali di
essere trasformato in dipartimento del Ministero per gli Affari Religiosi (che si
occupa delle questioni della comunità musulmana). Soddisfatto il titolare del dicastero,
il cattolico Shahbaz Bhatti: “Sono felice – ha spiegato all’agenzia Fides – i partiti
religiosi e i movimenti estremisti avevano esercitato forti pressioni sul governo
per abolire il Ministero, ma il presidente del Pakistan e il premier hanno resistito
e, per il bene comune della nazione, hanno scelto di mantenerlo”. Secondo Bhatti,
“si tratta, dunque, di un chiaro segnale di attenzione del governo verso le minoranze
religiose”. “La mia nuova nomina – prosegue il Ministro – creerà certo proteste e
malumori in molti estremisti islamici. Ma la mia battaglia continuerà, nonostante
le difficoltà e le minacce che ho ricevuto. Il mio unico scopo è difendere i diritti
fondamentali, la libertà religiosa e la vita stessa dei cristiani e delle altre minoranza
religiose”. “Ora vi è ancora molto lavoro da fare – conclude – dobbiamo affrontare
sfide molto serie come quella sulla blasfemia”. “Siamo felici che il Ministero sia
stato confermato”, commenta ancora padre Mario Rodrigues, direttore delle Pontificie
Opere Missionarie in Pakistan. “Il ministro resta un interlocutore istituzionale importante
per noi. Il suo impegno contro la legge sulla blasfemia è stato chiaro e pubblico,
e gli costa minacce alla sua vita”. Ora però – è l’appello di padre Rodrigues – chiediamo
al nuovo governo di intraprendere una nuova strada, e di compiere concreti passi in
avanti per tutelare i nostri diritti, eliminare le discriminazioni, promuovere lo
sviluppo sociale delle minoranze religiose”. (L.G.)