2011-02-12 16:15:06

Il commento al Vangelo della domenica del teologo, padre Bruno Secondin


Nella sesta Domenica del tempo ordinario, il Vangelo presenta il brano di Matteo nel quale Gesù, soffermando con gli Apostoli sui precetti della legge mosaica, dice fra l’altro:

“Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà dalla legge neppure un iota o un segno, senza che tutto sia compiuto”.

Su questo brano del Vangelo, ascoltiamo il commento del carmelitano, padre Bruno Secondin, docente di Teologia spirituale alla Pontificia Università Gregoriana:RealAudioMP3

Continuità ma anche superamento, propone Gesù oggi di fronte alle molte prescrizioni della legge mosaica. Nel lungo brano del Vangelo – che fa sempre parte del discorso della montagna – per sei volte appare il ritornello: “Fu detto… ma io vi dico…”. Non una maggiore severità o nuove norme per schiacciare ancor di più, ma una nuova interiorità, o con le parole stesse di Gesù: “Per un giustizia superiore”, che abiti nel cuore e non solo nelle formalità.

In questa giustizia, che è riflesso della bontà fedele e generosa di Dio Padre, sta la continuità e anche la novità rispetto alle tradizioni e alle norme consolidate. È una logica di fondo che a volte sembrava smarrita nel groviglio delle prescrizioni dettagliate e severe. E invece andava recuperata, come fedele obbedienza alla volontà di Dio, di cui la legge era pallido segnale, storpiato da meschine determinazioni concrete e da una miriade di precetti che soffocavano e incutevano paura.

Il rispetto della vita, l’offerta all’altare, la riconciliazione, lo sguardo limpido e non impudico, la fedeltà coniugale, il giuramento e mille altre prescrizioni, vanno riportati alla radice: come richiamo alla bontà di Dio, che in queste situazioni vi si deve riflettere, per un autentico cammino di vita. Tutto ritorna al cuore. Se davvero Dio abita il nostro cuore, cammineremo verso la libertà autentica.







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