All’Onu si riflette sulla prevenzione dei disastri naturali e sulla riduzione del
rischio
Nel corso dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite si è discusso delle misure da
adottare per la prevenzione di calamità naturali quali terremoti, alluvioni e tempeste
di neve che solo l’anno scorso hanno colpito 208 milioni di persone nel mondo, uccidendone
300mila e causando una perdita economica quantificata in 110 miliardi di dollari.
“Dobbiamo imparare dalle città e dai Paesi che hanno dimostrato di sapere come ridurre
i rischi – ha detto il segretario generale Ban-ki-moon – ma anche da quelli meno fortunati,
i cui esempi di calamità devono servire a tutti come occasioni per riflettere. Dobbiamo
investire oggi per un domani migliore”. Il segretario ha citato i grandi disastri
naturali avvenuti lo scorso anno: dal sisma ad Haiti a quelli in Cile e Cina, dalle
inondazioni in Pakistan ed Europa agli incendi in Russia e Stati Uniti, fino alle
tempeste tropicali in Asia, ma ha sottolineato come per il 2011 le aspettative non
siano migliori, a giudicare dalle inondazioni in Australia e Brasile con cui l’anno
è cominciato. “Troppo spesso sono i più poveri a soffrire maggiormente – ha aggiunto
– i bambini sono le vittime più vulnerabili e le vite si possono salvare solo con
una pianificazione anticipata: ciò diventa sempre più importante, considerando come
i cambiamenti climatici rendano gli eventi estremi sempre più intensi e frequenti”.
“La riduzione del rischio – ha concluso il presidente dell’assemblea generale, Joseph
Deiss – è fondamentale per proteggere i progressi compiuti verso gli Obiettivi di
Sviluppo del Millennio e per raggiungere uno sviluppo sostenibile”. (R.B.)