2011-02-10 16:19:25

Sud Corea: la Chiesa lancia un nuovo progetto pro-vita


Si chiama “Progetto per la vita nascente” (“New Life Project”) ed è la nuova iniziativa promossa dalla Conferenza episcopale sud-coreana in collaborazione con i movimenti pro-vita locali per aiutare le madri in difficoltà a non abortire. Il progetto – riferisce l’agenzia Ucan - è stato lanciato lunedì con una Messa nella cattedrale Myeongdong presieduta da mons. Gabriel Chang Bong-hun, arcivescovo di Cheongju e presidente della Commissione episcopale di bioetica. L’obiettivo – come ha spiegato all’Ucan padre Casimir Song Yul-sup, segretario delle attività pro-vita in Sud Corea - è di sostenere con aiuti concreti le madri in difficoltà mettendo a loro disposizione le strutture sanitarie e assistenziali della Chiesa. Nel progetto figurano in particolare 15 case di accoglienza per ragazze madri, assistenza sanitaria prima e dopo il parto e aiuti economici. Ma l’obiettivo dell’iniziativa è anche quello di prevenire gravidanze non desiderate. A questo scopo sono previsti anche corsi di educazione sessuale nelle scuole cattoliche e nelle parrocchie. L’aborto è legale in Sud Corea del sud dal 1973 ed è attualmente consentito entro la 28ª settimana in casi di incesto, violenza, di alcune malformazioni o malattie congenite del feto o in caso di pericolo per la vita della madre. Secondo i dati a disposizione della Chiesa locale sarebbero almeno 1,5 milioni gli aborti praticati ogni anno nella Corea del Sud. Una piaga contro cui i vescovi coreani si sono sempre battuti strenuamente, come hanno fatto contro la pena di morte e le manipolazioni genetiche che comportino la distruzione di embrioni umani. (L.Z.)







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