Presentato il viaggio del Papa ad Aquileia e Venezia. Il cardinale Scola: una visita
a tutti gli uomini di buona volontà
E’ stata presentata oggi in conferenza stampa, a Zelarino, nel capoluogo veneto, la
prossima visita del Papa alle diocesi del Nordest - Aquileia e Venezia - il 7 e 8
maggio. Erano presenti: il cardinale Angelo Scola, patriarca di Venezia e presidente
della Conferenza episcopale triveneto (Cet); mons. Dino De Antoni, arcivescovo di
Gorizia e vicepresidente della Cet; mons. Lucio Soravito De Franceschi, vescovo di
Adria-Rovigo e vicepresidente del Comitato triveneto per “Aquileia 2”; mons. Beniamino
Pizziol, vescovo ausiliare di Venezia e referente organizzativo della Cet per la visita
del Papa. Il programma della visita, ancora provvisorio, prevede l’arrivo del Papa
ad Aquileia nel pomeriggio di sabato 7 maggio, con la visita alla Basilica per l’Assemblea
in preparazione del Convegno ecclesiale che si terrà nella città nel 2012. In serata,
il Santo Padre si sposterà a Venezia dove l’indomani mattina, domenica 8 maggio, presiederà
la celebrazione eucaristica per tutte le Chiese del Nordest, nel Parco di San Giuliano
di Mestre, seguita dalla recita dell’Angelus. Tre, invece, gli appuntamenti previsti
nel pomeriggio: nella Basilica di San Marco, l’incontro del Papa con l’Assemblea ecclesiale
per la chiusura della visita pastorale; nella Basilica della Salute, l’incontro con
il mondo della cultura, dell’arte e dell’economia e infine, nella Cappella della SS.
Trinità, Benedetto XVI benedirà ed inaugurerà la rinnovata Biblioteca dello Studium
Generale Marcianum. Quindi, nella serata dell’8 maggio, il Santo Padre rientrerà in
Vaticano. In vista di questo evento significativo, i vescovi del Triveneto hanno diffuso,
all’inizio di gennaio, una lettera in cui invitano tutti i fedeli a partecipare ad
una colletta per aiutare la Chiesa locale nell’organizzazione. “L’accoglienza del
Papa – scrivono i vescovi del Triveneto – sarà sobria ed essenziale: si cercherà di
onorare con grande semplicità, ma con molta cura, colui che, come insegna la fede
cristiana, non è solo un ospite gradito, ma è parte costitutiva di ogni Chiesa particolare”.
Da oggi, inoltre, è attivo il sito Internet www.ilpapaanordest.it, contenente notizie,
informazioni logistiche ed approfondimenti religiosi sulla visita del Santo Padre.
Particolare la sezione “Media” con foto e video dei vescovi del Nordest che spiegano
il significato dell’evento e le modalità di preparazione. Sergio Centofanti
ha chiesto al cardinale Angelo Scola il significato di questo viaggio pastorale
di Benedetto XVI:
R. - Noi
lo abbiamo voluto sintetizzare nello slogan “Tu conferma la nostra fede”: chiediamo
cioè al Santo Padre, per il suo ministero di Successore di Pietro e per la sua forza
di testimonianza, di sostenere in questo momento di passaggio la nostra fede e quindi
la visione cristiana della vita, che permette a tutti gli uomini e le donne del Nordest
di affrontare il quotidiano con un’intensità quale quella che viene dalla possibilità
di seguire Gesù. Questo è ciò che abbiamo chiesto al Papa ed ora siamo tutti in attesa
e mobilitati: accoglieremo la sua persona ed ascolteremo la sua parola, con nel cuore
la certezza che il successore di Pietro venga per questo. Come Gesù ha detto: “Una
volta che tu ti sarai ravveduto, conferma i tuoi fratelli”; noi abbiamo ancora fede
qui nelle nostre terre, ma siamo come i discepoli che dissero a Gesù: “Signore, noi
crediamo ma tu accresci la nostra fede”. Fede significa stile di vita; significa modo
di vivere; modo di affrontare tutti i giorni gli affetti, il lavoro e il riposo; modo
di lasciar vedere – attraverso le nostre vite cambiate – la convenienza per l’uomo
contemporaneo di seguire Gesù con la semplicità di cuore, in modo da poter essere
liberi e dignitosi.
D. – Quale realtà attende il Papa?
R.
– Anzitutto il Nordest ha questa grande radice storica: da Aquileia, dove il Papa
comincerà la sua visita, sono nate ben 57 chiese; di queste, 36 sono tuttora in essere;
mentre altre 21 diocesi sono state integrate in diocesi ancora oggi esistenti, ma
vivono ancora presenti nella comunione dei santi. Come si può vedere si tratta di
una realtà molto articolata, perché comprende Chiese della Croazia, della Slovenia,
dell’Austria, della Baviera fino ad arrivare alla Lombardia – Mantova e Como – che
sono nate da Aquileia, oltre a tutte le chiese del Nordest. Quindi il Papa incontra
questa complessa realtà che è tesa a proiettarsi nel futuro e proprio per questo l’incontro
ad Aquileia sarà in vista del secondo Convegno di tutte le Chiese del Nordest, e che
si svolgerà ad Aquileia nella Pentecoste del 2012. Il Papa poi arriverà a Venezia,
dove celebrerà una Messa per tutti i fedeli del Nordest nel grande Parco di San Giuliano,
il più grande parco d’Europa, per richiamare tutti noi alla bellezza della fede: una
fede che, sulla sequela del Dio Incarnato, si gioca nella storia e vuole documentare
il suo essere per il bene di tutti. Quindi il Papa viene per tutti i fedeli, per tutti
i battezzati, ma anche per tutti gli uomini di buona volontà, perché la fede ridestando
tutto l’umano parla a tutti. Gli altri due momenti – squisitamente veneziani – sono
individuati da due eventi: il primo sarà un’assemblea, che si svolgerà nella Basilica
Cattedrale di San Marco, a conclusione della visita pastorale, che abbiamo iniziato
nel 2004 e che sarà appunto Benedetto XVI a concludere davanti ai rappresentanti di
tutte le parrocchie e di tutte le organizzazioni locali della diocesi di Venezia;
dopodiché il Papa si sposterà alla bellissima punta della Dogana, dove dalla Basilica
della Salute, utilizzata in questo caso come aula magna dello Studium generale Marcianum,
e parlerà a tutta quanta la città di Venezia che – come fu definita da Giovanni Paolo
II – è una città dell’umanità, perché parla a tutta l’umanità e perché tutta l’umanità
la visita: sono più di 23 milioni i visitatori ogni anno. Il Papa parlerà, quindi,
ai rappresentanti del mondo dell’arte, della cultura, della scienza, dell’economia
e del lavoro e ci dirà come dobbiamo vivere Venezia. Si tratta di una serie di momenti
carichi di intensità, che stanno già ridestando l’attesa di tutti gli abitanti del
nordest, di questo nordest allargato, che viene dalla storia e che guarda al futuro.
D.
– Come stanno procedendo i preparativi?
R. – Molto bene. Abbiamo costruito
a livello di Conferenza episcopale del Triveneto una Commissione, composta da rappresentanti
di ogni diocesi ed articolata a diversi livelli. Stiamo facendo incontri capillari
e zonali con tutti i sacerdoti e con i responsabili laici proprio per spiegare il
grande dono che Benedetto XVI ci fa: è una grande occasione di educazione, di evangelizzazione,
perché ci consente in un mondo che tante volte confonde il significato e il valore
della presenza del successore di Pietro e del suo magistero con una leadership di
tipo civile. Si tratta, quindi, anche di una grande occasione di evangelizzazione
e di catechesi per tutto il nostro popolo. Devo dire che c’è una grande mobilitazione
di tutta la gente, il cui primo segnale sarà dato dalla colletta, che faremo in tutte
le 3.500 parrocchie del nordest: vogliamo che la visita del Papa – che è uno di noi
e che noi sentiamo come immanente alle Chiese, perché Pietro è immanente ad ogni Chiesa
particolare – sia una visita sostenuta, anche negli aspetti finanziari, dal popolo.
Tutto il mese di febbraio vedrà, in ognuna delle parrocchie del Nordest, questa colletta.
Questo rappresenterà il primo vero segno di mobilitazione generale per cui ci stiamo
preparando. (mg)