2011-02-08 15:28:23

Rogo nel campo Rom: il cardinale Vallini presiede la veglia di preghiera. Domani lutto cittadino


Sarà il cardinale vicario di Roma Agostino Vallini a presiedere, domani alle 17.30 nella basilica di Santa Maria in Trastevere, la veglia di preghiera diocesana per i quattro piccoli rom deceduti nella sera di domenica scorsa a seguito dell’incendio divampato nell’accampamento abusivo in cui vivevano, sulla via Appia Nuova. Nella giornata di lutto cittadino voluta dal sindaco Gianni Alemanno, tutta la diocesi di Roma si ritroverà nella chiesa madre della Comunità di Sant’Egidio, che da 43 anni è impegnata nell’assistenza ai poveri e agli emarginati, per pregare insieme ai Rom e ai Sinti della Capitale. Sebastian, Patrizia, Fernando e Raul, le quattro vittime del rogo, ma anche le loro famiglie, devastate dalla tragedia di domenica scorsa. Ci saranno anzitutto loro al centro della liturgia guidata dal cardinale, e con loro anche le tante famiglie rom della Capitale, alle quali va la solidarietà e la vicinanza nella preghiera di tutta la comunità ecclesiale diocesana.

Della tragedia nel campo nomadi di Via Appia Nuova, Paolo Ondarza ha parlato con Gianluigi de Palo ex presidente provinciale delle Acli romane, ora assessore alle politiche per l’educazione del Comune di Roma 00:01:33:86

R. – Penso che sia un lutto di tutti. Facciamo sempre la corsa a trovare il colpevole, ma quando ci sono delle persone in campi non attrezzati, tutti dobbiamo sentirci responsabili. Ci sono situazioni di grande svilimento della dignità umana: ho visto, infatti, personalmente, bambini che giocavano con le carcasse di animali morti, dove non c’era l’acqua. Sono convinto che il “piano nomadi” sia una risposta. Io ho visitato più volte sia il campo rom Casilino 900 che il campo della Martora, che adesso non esistono più, e lì era molto più facile che succedessero situazioni come quelle che si sono verificate ieri notte. Quindi, penso davvero che serva fare un patto tra le istituzioni, la società civile, le parrocchie e i singoli cittadini, per cercare di rendersi conto che è giunto il momento di trovare una risposta reale all’accoglienza.

D. – Quindi, evitare lo scontro politico in questo momento, evitare la rassegnazione e rendersi tutti corresponsabili di una situazione che necessita di una risoluzione...

R. – Assolutamente! Ciascuno di noi deve domandarsi se nella sua vita è accogliente e se questo tipo di situazioni oggi ancora lo scandalizzano. Tuttavia c’è bisogno di una risposta politica, e condivido quello che dice il sindaco: bisogna trovare una soluzione. Il “piano nomadi” dà una risposta, e se non altro è una risposta concreta, nel cercare di togliere situazioni non gestite e portarle in situazioni a livello di dignità umana, dove l’acqua, la luce e il gas vengono gestiti diversamente.(ap)

Al portavoce della Comunità, Mario Marazziti, Federico Piana ha chiesto se la tragedia poteva essere evitata.00:01:33:72

R. – Poteva essere evitata – può sempre essere evitata! – se si decide che gli zingari sono persone e che hanno diritto a stare in un posto dove si possa vivere. E’ inutile fare gli sgomberi se non c’è immediatamente un’alternativa più vivibile, perché altrimenti si creano nuovi insediamenti abusivi, un nuovo cosiddetto degrado … Tutto questo è possibile, perché a Roma sono 7 mila persone, di cui 3.500 sono ragazzini. Si possono far andare tutti a scuola; si possono affittare case, si possono creare veri campi attrezzati, che non si lascino poi all’abbandono … E tutto questo, in qualche anno si risolve.

D. – In questo caso, la famiglia aveva rifiutato di andare in un residence …

R. – C’è un’infinitesimale minoranza che non vorrebbe stare in un punto fisso. Se parliamo di 7 mila persone, io ritengo che neanche cento siano le persone che potrebbero preferire una situazione più precaria. Perché loro hanno rifiutato? Non lo so. Potrebbe essere perché in quel residence ci sono famiglie loro rivali, cioè che hanno litigato con qualcuno … A noi, certe volte, non piace stare vicino a qualcuno con cui abbiamo litigato … Bisogna creare soluzioni personalizzate …

D. – Il sindaco Alemanno ha detto: “Voglio poteri speciali sui campi” …

R. – I poteri speciali … ma, è vero che Roma è una città complicata. A me interessa che si faccia, si faccia bene, e anche che si aggiusti il “piano-nomadi”.

D. – E naturalmente, questo deve essere fatto in tempi brevi …

R. – Vogliamo che, mentre si cerca di far presto, si faccia molta attenzione ai dettagli. Noi siamo disponibili ad indicare i dettagli, se saremo ascoltati. (gf)







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