Nepal. Indù e cristiani: false le denunce di conversioni forzate al cristianesimo
Indù e cristiani nepalesi protestano contro la denuncia fatta da Kamal Thapa, responsabile
del partito monarchico Rastriya Pratajatantra Party, secondo il quale vi sarebbero
un milione di conversioni forzate dall’induismo al cristianesimo, dalla fine della
monarchia. Per i leader religiosi queste accuse sono false e ledono i rapporti tra
le due fedi. Thapa ha denunciato le conversioni forzate lo scorso 29 gennaio a margine
di una conferenza organizzata dalla comunità musulmana di Bhaktapur. Secondo i media
laici nepalesi - riferisce l'agenzia AsiaNews - queste dichiarazioni servono a creare
divisioni tra la minoranza cristiana e musulmana, di recente unite nelle proteste
contro il divieto di sepultura nell’area del tempio indù di Pashupati (Kathmandu).
Keshav Chaulagain, responsabile della World Hindu Foundation, si dissocia dalle accuse
di Thapa. “Sappiamo che molti indù praticano il cristianesimo – afferma - ma nessuno
di loro ha subito conversioni forzate”. Chaulagain sottolinea che i cristiani avvicinano
la gente assistendo persone di qualsiasi ceto sociale e religione. “E’ questo – aggiunge
– che porta le persone a convertirsi”. Mons. Anthony Sharma, arcivescovo cattolico
di Kathmandu precisa che "i cristiani servono i bisognosi, ma non chiedono a nessuno
di convertirsi. “La gente – aggiunge il prelato - si converte per grazia divina. Il
battesimo avviene quando vi è un vero interesse e solo dopo due anni di catechismo”.
Il crollo della monarchia indù nel 2006 e la nascita di uno Stato laico, hanno ridotto
il potere e il numero dei fondamentalisti. Secondo K.B Rokaya, attivista per i diritti
umani, il partito monarchico ha pochi consensi e ripristinare la monarchia è di fatto
impossibile, così gli estremisti aizzano la popolazione indù contro i cristiani e
le altre minoranze religiose. Narayan Sharma, vescovo della comunità protestante del
Nepal, fa notare che i partiti politici strumentalizzano la religione per raccogliere
consensi. “Le conversioni ci sono – continua - però non sono forzate. Se gli estremisti
indù dimostrano il contrario siamo disposti a fare quello che vogliono, ma non possiamo
negare alle persone che lo desiderano di pregare insieme a noi”. In Nepal vivono circa
150mila cristiani, di questi circa 8mila sono cattolici. Nonostante le discriminazioni
da parte degli indù le conversioni sono in crescita. Secondo le stime della comunità
cattolica di Kathmandu ogni domenica sono circa 200 i non cattolici che assistono
alla messa nella cattedrale. (R.P.)