Giornata mondiale per la sicurezza on line: opportunità e rischi della Rete
Cresce la dipendenza dai social network: lo rivela una ricerca europea, pubblicata
in occasione della Giornata mondiale della sicurezza nella rete Internet. Allarme
per i contatti tra bambini ed estranei. Il servizio di Roberta Gisotti:
“È più di
un gioco, è la tua vita!”: questo il motto della Giornata mondiale per la sicurezza
on line al fine di promuovere l’uso sicuro e responsabile di Internet, innanzitutto
tra bambini e giovani. Il tema scelto quest’anno “Vite virtuali” riguarda soprattutto
i giochi in rete e i social network. In vista di questa ricorrenza l’Unione Europea
ha finanziato una ricerca che ha coinvolto 25 mila minori, insieme ai loro genitori,
in 25 Paesi. Lo studio rivela ciò che, forse, è già sotto gli occhi di tutti:
“i social network sono diventati parte della vita dei ragazzi” e non solo visto il
successo enorme dei profili di adulti ma anche di associazioni, gruppi, enti e istituzioni;
ma le cose si complicano quando prendiamo coscienza che “per il 20% degli intervistati
è più facile essere se stessi in Internet rispetto alla vita reale” e fra questi il
5 per cento riesce ad essere se stesso quasi esclusivamente on line. E’ dunque importante
che tutti capiscano - i ragazzi in primo luogo - le opportunità ma anche i rischi
della rete, che può catturare e stritolare.
La sfida è quella di “essere
autentici, fedeli a se stessi”, fuggendo il rischio di creare artificialmente un proprio
profilo pubblico, come ha ricordato il Papa nel recente messaggio per la prossima
Giornata mondiale per le comunicazioni sociali, dedicata proprio all’ambiente virtuale.
Per quanto riguarda la sicurezza online, l’Europa ha tracciato delle ‘linee guida’,
alcune accettate dai principali provider mondiali di Internet come l’impegno – non
sempre rispettato - a mantenere privati i profili dei minori pubblicati su internet.
Un ragazzo su due - rileva la ricerca - è stato contattato da estranei e tra questi
oltre la metà ha accettato la richiesta di amicizia. Oltre l’80 per cento ha ammesso
inoltre di avere inviato messaggi o postato sul web commenti negativi o intimidatori.
Esprimere opinioni forti risulta l’attività on line più gradita dai ragazzi, seguita
dal fare confidenze personali agli amici. Ma “il contatto virtuale non può e non deve
sostituire il contatto umano diretto con le persone”, come ha ammonito anche il Papa,
nella speranza che gli adulti colmino le loro carenze virtuali: la metà confessa di
avere ancora una conoscenza superficiale della Rete.