Veglia di preghiera a Roma per i cristiani perseguitati
“Occorre passare da un cristianesimo teorico a uno di testimonianza autentica”. Questo
l’invito di mons. Giovanni D’Ercole, vescovo ausiliare della diocesi de L’Aquila,
pronunciato – riferisce l’agenzia Zenit - tra la notte di sabato e domenica, durante
la Veglia di preghiera per i cristiani perseguitati e per la libertà religiosa, svoltasi
presso la chiesa romana di San Gregorio VII. Organizzata dal fondatore del Movimento
dell’amore familiare, don Stefano Tardani, la Giornata cadeva nel quinto anniversario
della morte di don Andrea Santoro, ucciso in Turchia il 5 febbraio 2006 da un sedicenne
di nome Ohuzan Akdil, mentre pregava nella sua parrocchia di Trebisonda, località
sul Mar Nero. All’incontro erano presenti numerose famiglie, accompagnate dai figli,
che hanno animato la Veglia con canti e preghiere. “E’ paradossale la difficoltà di
essere cristiani in Italia dove ci si vergogna del fatto di esserlo”, ha osservato
mons. D’Ercole durante la Veglia, ricordando come diversi Paesi dell’Unione europea
si siano rifiutati di parlare di martiri cristiani. “Vogliamo essere vicini a quelle
comunità cristiane nel mondo che soffrono persecuzioni, intolleranze, discriminazioni
e persino atti di violenza e uccisioni”, ha aggiunti don Tardani, precisando che “oggi
è ciò che sta accadendo soprattutto nel Medio Oriente, in Terra Santa, in Asia e in
Africa”. Il sacerdote ha poi invitato a “camminare come veri cristiani nel mondo ed
affermare la libertà di credo e di espressione”. Oltre al rosario, alle preghiere
e alle meditazioni sono state letti alcuni brani delle lettere di don Andrea Santoro.
“Solo di una cosa bisogna aver paura – scriveva il sacerdote assassinato – di non
essere cristiani, di essere, come diceva Gesù, “un sale senza sapore’” e “se dimentichiamo
le parole di Gesù, rimetti la tua spada nel fodero e amate i vostri nemici, anche
noi sfioriremo”. L’incontro di preghiera, che ha previsto anche l'adorazione del Santissimo
sacramento, di fronte a un quadro della Madonna Assunta, copia di quella di Niegowic
a cui si rivolgeva Karol Wojtyla da giovane sacerdote, si è concluso con una Messa
alle 7 del mattino concelebrata da padre Fabrizio Ciampicali, assistente nazionale
dei Francescani, e da padre Jarek Cielecki, direttore del Vatican Service News. (M.I.)