2011-02-07 15:06:37

Indonesia: aperta la settimana dell’Armonia fra le religioni, ma proseguono attacchi a minoranze


Si è aperta con messaggi di dialogo e di pace, con auspici di riconciliazione ed inviti alla tolleranza la Settimana per l’armonia interreligiosa, inaugurata ieri, a Giacarta, in Indonesia. Migliaia di credenti di tutte le religioni – musulmani, cristiani, indù, buddisti – hanno affollato le vie della capitale per celebrare un’iniziativa, voluta dalle Nazioni Unite, che in Indonesia sia le comunità religiose che le istituzioni intendono celebrare con particolare enfasi. Ma l’evento – riferisce l’agenzia Fides - è stato anche segnato dalla violenza: tre i morti e i feriti nel distretto di Pandeglang tra i membri della setta islamica “Ahmadiyah”, ritenuti eretici dagli integralisti islamici “Questo ed altri episodi ci convincono ancora di più dell’urgenza di coltivare il dialogo interreligioso e l’armonia”, ha commentato mons. Johannes Maria Pujasumarta, segretario della Conferenza episcopale indonesiana. “L’obiettivo della Settimana per l’armonia, allora, è quello di abbassare le tensioni e consolidare il clima di amicizia e fraternità fra credenti di religioni diverse, che ha sempre caratterizzato la società indonesiana” ha aggiunto il vescovo. Anche Din Syamsuddin, noto leader musulmano, vice presidente dell’Indonesian Council of Ulema (Mui) e a capo dell’Indonesian Inter-Religious Council, parlando a una platea multireligiosa, ha rimarcato la speranza “che questo evento mandi un messaggio ai seguaci di tutte le religioni in Indonesia: costruire, come nazione, l’unità e la concordia”. Da tempo le comunità religiose di minoranza denunciano un crescente clima di intolleranza. Nei giorni scorsi un rapporto del noto Istituto indipendente di ricerca “Setara Institute for Peace and Democracy” ha rilevato che nel 2010 si sono verificati oltre 216 casi di flagranti violazioni della libertà religiosa in Indonesia. Il documento segnala che 91 casi nell’area di Giava occidentale, mente a Giava orientale gli abusi sono stati 28. Di questi episodi, 75 riguardano le comunità cristiane e 50 sono stati contro i seguaci della Ahmadiya. Ben 43 luoghi di culto cristiani – documenta il Rapporto - sono stati attaccati, con grave violazione dei diritti al culto delle comunità cristiane. Secondo lo studio la Polizia avrebbe spesso coperto o evitato di fermare le violenza, perpetrate soprattutto da gruppi estremisti islamici, come l’Islamic Defenders Front. Il Rapporto critica quindi il Governo di Guacarta e in particolare il Ministero per gli Affari Religiosi per non ha saputo garantire diritti e libertà alle minoranze religiose. (R.G.)







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