Un milione in piazza al Cairo contro Mubarak: è rischio guerra civile
Un forte appello ad evitare nuove violenze e a dare inizio ad “una transizione rapida
e ordinata” in Egitto è lanciato dai leader della Ue, stando alla bozza delle conclusioni
del vertice straordinario che si tiene a Bruxelles. I leader dichiarano “inaccettabile”
ogni repressione della libertà di stampa, incluse le aggressioni e le intimidazioni
ai giornalisti”. Ma per un aggiornamento della situazione al Cairo, il servizio di
Fausta Speranza:
Centinaia
di migliaia di persone – alcune fonti parlano di due milioni - stamane alla preghiera
del venerdì in piazza Tahrir al Cairo. Tanti gli slogan contro il governo: un’imponente
folla urla a Mubarak di andare via. Nel sermone è stato sottolineato che "la protesta
dei giovani è diventata nazionale”. Per le strade si ripete che questo è il “giorno
della partenza” del presidente. E una massiccia manifestazione si svolge nelle stesse
ore anche ad Alessandria. Dopo gli scontri sanguinosi di ieri tra sostenitori
del presidente Mubarak e oppositori, il primo ministro egiziano Ahmed Shafiq ha chiesto
oggi al ministero dell'Interno di non ostacolare i cortei. Su Mubarak cresce la pressione
americana affinché lasci subito la guida del Paese e consenta la formazione di un
governo di transizione. Sempre contro Mubarak ma in termini del tutto differenti,
si pronuncia l’autorità religiosa dell’Iran: la guida spirituale Ali Khamenei accusa
Mubarak di tradimento del popolo palestinese e auspica la nascita di un movimento
di liberazione islamica. Resta da dire che, secondo la tv al Jazira, il segretario
generale della Lega Araba è - per la prima volta dall'inizio delle manifestazioni
- in piazza insieme con i dimostranti.
L'ufficio di Al Jazira al Cairo
è stato nuovamente preso d'assalto da uomini sconosciuti, che hanno devastato la sede.
Lo riferisce la stessa emittente araba, finita nel mirino per la sua copertura delle
dimostrazioni anti-governative in Egitto. I militari egiziani fanno sapere di aver
“messo al sicuro” 18 giornalisti che erano stati “catturati da malviventi”. Non è
stato chiarito a quali testate appartengano e di quale nazionalità siano. Ieri diverse
testate, dalla Bbc ad Al Arabiya, come anche Washington Post e la stessa Cnn, hanno
denunciato aggressioni e fermi. Ha rischiato anche l’inviato di Avvenire, Luigi
Geninazzi. Fabio Colagrande lo ha raggiunto telefonicamente a Il Cairo:
R. - Bastava
avere una faccia da occidentale per essere immediatamente additati con sospetto, minacciati.
C’è a chi è andata bene, in fondo come è accaduto a me, che sono stato solo minacciato
e strattonato; ma c’è invece chi è stato derubato e picchiato: ad un giornalista svedese
è andata veramente male, perché è stato ferito e versa ancora in gravi condizioni.
Diciamo che per le “squadracce” pro-Mubarak - composte per la maggior parte da banditi,
da gente fuggita o lasciata fuggire dalle prigioni - l’occidentale e il giornalista
occidentale soprattutto è colui che dà un quadro dell’Egitto, del caos, della protesta
contro Mubarak: perché questa è la realtà, ma è la realtà che a loro non piace! Ieri
abbiamo vissuto sulla nostra pelle che questa azione è stata condotta in modo capillare:
non ci si poteva assolutamente muovere - né a piedi, né in taxi - perché il rischio
era altissimo.
D. - Ci sono ancora pressioni statunitensi per una transizione
democratica …
R. - Sì, pare che le pressioni americane si stiano facendo
sempre più forti e che soprattutto - e questo al di là delle chiacchiere - puntino
all’allontanamento immediato di Mubarak. Quindi ora tutti si attendono - ovviamente
tutte quelle centinaia di migliaia di persone che sono scese in piazza - che questa
pressione abbia frutto. Dopo chissà cosa sarà: perché è vero che la transizione si
presenta molto difficile. Diciamo che siamo ancora in mezzo al guado; l’Egitto, che
era sull’orlo dell’abisso, sembra ora aver fatto un passo, un piccolo passo indietro,
anche se, però, la situazione può ancora sempre precipitare, rischiando una guerra
civile. Vedremo cosa succederà oggi… (mg)