2011-02-04 15:10:50

Italia. Napolitano a Berlusconi: irricevibile il decreto sul federalismo


In Italia, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha inviato una lettera al Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in cui rileva “che non sussistono le condizioni per procedere alla emanazione” del decreto legislativo sul federalismo fiscale municipale. In sostanza, il capo dello Stato ha comunicato di non poter ricevere il provvedimento approvato ieri dal governo ma non dalla Commissione competente del parlamento. Precisamente, Napolitano spiega che esiste l'obbligo di rendere comunicazioni alle Camere prima di una possibile approvazione definitiva del decreto in difformità dagli orientamenti parlamentari.

Presunto rapimento di una turista italiana in Algeria
Grave notizia dall’Algeria, scossa nei giorni scorsi dalle proteste popolari. L'Unità di crisi e l'ambasciata italiana ad Algeri stanno verificando la notizia del rapimento di una turista italiana che sarebbe avvenuto nel Sahara algerino, mercoledì scorso. La donna era da sola con delle guide locali. Lo rendono noto fonti della Farnesina. “Da tempo il Ministero degli esteri italiano sconsiglia viaggi nel sud ovest dell’Algeria, proprio dove sarebbe avvenuto il rapimento della turista.

Al vertice a Bruxelles in discussione anche l’economia
Il presidente stabile della Ue, Herman van Rompuy, ha aperto i lavori del vertice straordinario della Ue a Bruxelles, dedicato oltre all’urgente situazione in Egitto e in Tunisia, anche al tema dell'energia e della strategia di uscita dalla crisi. Sull'energia, l'obiettivo è creare entro il 2014 un mercato unico tra tutti i 27 Paesi della Ue con un mega-piano di infrastrutture, per le quali si stimano investimenti per circa mille miliardi di euro entro il 2020. Sulla crisi economica e finanziaria, i 27 discutono sulla riforma del Patto di stabilità e di crescita e sulla costituzione del fondo permanente salva-Stati.

Missione Ue in Albania: situazione “preoccupante”
Preoccupante anche la situazione in Albania: l'Unione Europea teme un'escalation che porti a nuovi scontri violenti. Lo ha detto Miroslav Lajcak, inviato dell'Alto rappresentante per la politica estera europea, Catherine Ashton, oggi a Tirana per la seconda missione in pochi giorni dopo le manifestazioni contro il presidente Berisha del 21 gennaio scorso, durante le quali tre persone avevano perso la vita. Nuove proteste antigovernative sono in programma da oggi pomeriggio a Tirana e in altre città.

Massiccia offensiva contro ribelli in Pakistan alla frontiera con l’Afghanistan
Le forze militari del Pakistan hanno avviato oltre una settimana fa un’offensiva terrestre ed aerea nella Mohmand Agency, alla frontiera con l'Afghanistan, che ha causato la morte di più di 70 militanti armati. Lo riferiscono oggi i media a Islamabad. L'operazione, non annunciata ufficialmente dai vertici militari pakistani, implica bombardamenti aerei e l'uso di artiglieria e truppe dell'esercito. Secondo l'amministratore governativo del territorio tribale, Roshan Lhan Mehsud, almeno 22 mila persone hanno abbandonato le loro case per la durezza degli scontri fra i militari e gruppi di militanti e sono assistite in accampamenti organizzati dal governo dove ricevono cibo e generi di prima necessità.

Elezioni anticipate in Kazakhstan
Il Kazakhstan terrà le elezioni presidenziali anticipate il 3 aprile prossimo. Lo ha reso noto un decreto presidenziale pubblicato sul quotidiano ufficiale Kazakhstanskaya Pravda. Nei giorni scorsi, Nazarbaiev aveva annunciato la sua intenzione di indire anticipatamente il voto presidenziale dopo che la Corte costituzionale aveva bocciato il progetto di un referendum per prolungare il suo mandato sino al 2020, cancellando due turni elettorali. Nazarbaiev, 70 anni e da oltre 20 alla guida del Paese ex sovietico, era stato rieletto per sette anni nel dicembre del 2005, con il 91% dei consensi. Il ministro dell’Economia sottoliena che il Paese potrebbe aderire all'Organizzazione del Commercio mondiale (WTO) nella prima metà del 2012.

Attentati nel sud della Thailandia
Sospetti separatisti musulmani thailandesi hanno fatto esplodere una bomba che ha ucciso due ufficiali della sicurezza nel sud del Paese e hanno ucciso a colpi di arma da fuoco un altro poliziotto in un altro attentato. I ribelli musulmani del sud della Thailandia vogliono l'indipendenza della loro regione, prevalentemente musulmana, dal resto del Paese, buddhista. I tre omicidi sono gli ultimi di una serie recente di attentati dei separatisti, avvenuti in risposta alle affermazioni del governo sul successo delle operazioni anti-guerriglia.

Scontri tra militari al confine Thailandia-Cambogia
“Due o tre” soldati thailandesi sono stati feriti oggi in uno scontro a fuoco con i militari cambogiani nell'area attorno al tempio conteso di Preah Vihear, al confine tra i due Paesi. Attorno alle rovine del Preah Vihear - antico luogo di culto indù assegnato dall'Onu alla Cambogia nel 1962, ma tuttora rivendicato dai nazionalisti thailandesi - una serie di scontri tra il 2008 e il 2009 ha causato 14 morti, equamente divisi tra le due parti. Negli ultimi mesi, la questione è tornata d'attualità anche per le proteste dei “Patrioti thailandesi”, una frangia delle “camicie gialle” monarchico-nazionaliste che sta tuttora manifestando davanti alla sede del governo di Abhisit Vejjajiva, in protesta con la sua posizione ritenuta troppo morbida. Tre giorni fa, due attivisti del gruppo sono stati condannati a otto e sei anni di reclusione da un tribunale di Phnom Penh, con l'accusa di spionaggio, in relazione al loro sconfinamento nella zona contesa avvenuto a fine dicembre.

Eletto il premier in Nepal: superata lunga impasse
Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, si è rallegrato per l'elezione ieri di Jhalanath Khanal a premier del Nepal, perchè ciò “mette fine ad una prolungata impasse nella formazione del nuovo governo”. In un comunicato diffuso dall'ufficio delle Nazioni Unite in India, si afferma inoltre che l'Onu è pronto ad appoggiare tutti gli sforzi per completare il processo di pace e giungere all'adozione di una nuova costituzione entro la data fissata del 28 maggio 2011. Il segretario generale, si dice ancora, ringrazia per il raggiungimento di questo significativo obiettivo il palamento nepalese, i partiti politici ed i loro leader, che hanno contribuito agli sforzi realizzati nella formazione di un nuovo governo. Inoltre, si sottolinea infine, ciò “permetterà di raggiungere gli obiettivi fissati nell'Accordo complessivo di pace: l'integrazione e riabilitazione dei combattenti maoisti, la democratizzazione dell'esercito e l'adozione di una nuova costituzione”.

Presentati ad Haiti i protagonisti del prossimo ballottaggio presidenziale a marzo
Saranno l'ex first lady, Mirlande Manigat, 70 anni, e Michel Martelly, 49, a concorrere per il ballottaggio alle elezioni presidenziali del 20 marzo prossimo ad Haiti. Ad annunciarlo la Commissione elettorale, che ieri ha diffuso i risultati del primo turno, svoltosi il 28 novembre scorso. Escluso, dunque, Jude Celestin che si era piazzato al secondo posto, superando di settemial preferenze Martelly. Sara Milanese:RealAudioMP3

Célestin, candidato sostenuto dal governo, è accusato di brogli: il suo partito, l’Unité, ha negato le accuse ma - con un raro atto di responsabilità - ha accettato la decisione. Gli haitiani dovranno, quindi, scegliere tra la Manigat, che ha il sostegno della borghesia e delle classi più istruite, e Martelli, che gode dell’appoggio dei più giovani e delle classi popolari. Il vincitore dovrà affrontare la complicata gestione dell’epidemia di colera e della ricostruzione del Paese, dopo il terremoto di un anno fa. Molti dei fondi promessi della comunità internazionale sono ancora bloccati per la mancanza di un governo credibile. Le polemiche sul voto non si sono però ancora placate: molti partiti ancora denunciano la disorganizzazione delle elezioni del 28 novembre 2010 e chiedono di rifare tutto. Un elemento di forte destabilizzazione potrebbe essere il rientro ad Haiti di Jean-Bertrand Aristide, ex dittatore in esilio dal 2004, che nel Paese gode ancora di un forte sostegno popolare. I suoi uomini hanno già iniziato a manifestare per chiedere che sia di nuovo presidente. (Panoramica internazionale a cura di Fausta Speranza)


Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LV no. 35







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