2011-02-04 15:25:18

Giornata Mondiale contro il Cancro incentrata sull'importanza dell'attività fisica nella prevenzione


Si celebra oggi la Giornata Mondiale contro il Cancro. Quest’anno l’attenzione è puntata sull’importanza dell‘attività fisica nella prevenzione dei tumori. In particolare, le ricerche scientifiche hanno dimostrato come la sedentarietà sia responsabile del 21-25% dei casi di tumore al seno e di cancro al colon. D’altra parte, gli ultimi dati rivelano una sempre maggiore diffusione dei tumori infantili nel Sud del mondo. La Ong Soleterre è impegnata al fianco dei bambini malati di cancro che vivono nei Paesi più poveri. Eliana Astorri ha intervistato il direttore dell’associazione, Alessandro Baldo:RealAudioMP3

R. – La situazione è riconosciuta – anche a livello internazionale – di gravità sempre maggiore. Il cancro sta diventando una malattia sempre più diffusa e sempre più diffusa anche nei Paesi in via di sviluppo, per diverse ragioni: ragioni di ordine ambientale, di ordine sanitario, ragioni legate all’inquinamento dell’ambiente. Tutte le coalizioni e tutti i protocolli internazionali riconoscono oggi che il tumore e il tumore infantile sono priorità a livello internazionale. Tant’è vero che il 2011 è un anno importante perché per la prima volta è stata convocata un’assemblea generale delle Nazioni Unite di alto livello – il 19 e il 20 settembre di quest’anno – proprio sulle malattie cosiddette “non trasmissibili” tra cui, appunto, il cancro, le malattie cardiovascolari, il diabete e malattie respiratorie, che oggi determinano il 60 per cento delle morti a livello mondiale. Quindi, è un’urgenza ed un’emergenza prioritaria, a livello mondiale.

D. – Le chiedo di raccontarci una storia di questi bambini …

R. – Un caso che vorrei portare oggi è un caso positivo, che tocca direttamente l’Italia e direttamente anche la città di Roma. Dal giugno dell’anno scorso abbiamo accolto a Roma una bambina di due anni, che si chiama Solomia, e che viene da Ternopil, una piccola città in Ucraina, e che ci è stata segnalata dal primario dell’Istituto per il cancro infantile di Kiev come un caso estremamente grave e non curabile nel proprio Paese. Siamo riusciti, attraverso la collaborazione dell’Ospedale Bambin Gesù e della Regione Lazio, ad accogliere questa bambina in Italia. E’ ricoverata al Bambin Gesù da giugno; a dicembre è stata sottoposta ad un intervento che, fortunatamente, è riuscito. Adesso è ancora in cura presso il Bambin Gesù. Probabilmente, a marzo riuscirà a rientrare con la sua famiglia in Ucraina, per poi tornare in Italia periodicamente per le visite di controllo. E’ una storia importante, riuscire a restituire la speranza ad una bambina, ad una famiglia, così drammaticamente colpite dalla malattia. (gf)







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