2011-02-04 15:23:38

Conferenza internazionale sulla sicurezza a Monaco


Al via a Monaco, in Germania, la 47.ma Conferenza internazionale sulla sicurezza, cui prendono parte capi di Stato e di governo, oltre a rappresentanti delle principali istituzioni internazionali. Tra le personalità che fino al 6 febbraio si confronteranno sui nodi cruciali della politica internazionale, figurano anche il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton, e il presidente afghano Kharzai. Grande esclusa di quest’anno la Bielorussia, accusata di non rispettare gli standard internazionali sui diritti umani. Molti temi in agenda, sia di carattere economico e finanziario sia di intelligence. Sull’importanza della Conferenza di Monaco, Stefano Leszczynski ha intervistato Emanuele Schibotto, analista internazionale per la rivista di geopolitica Equilibri.net:RealAudioMP3

R. – E’ chiaramente una conferenza che nel corso degli anni ha acquisito uno spessore internazionale davvero di rilievo. E’ un terreno fertile per la cooperazione e la collaborazione tra gli Stati Uniti, l’Europa e la Russia. Però, a livello di altri temi, secondo me ce ne sono molti: per esempio, la guerra cibernetica con i “cyber attacks”. Il ministro degli esteri del Regno Unito parlerà di un possibile accordo, che secondo me è fondamentale, tra gli Stati, per quanto riguarda un comportamento che gli Stati dovrebbero tenere nei confronti dell’uso di internet e delle informazioni sensibili che vengono scambiate tramite la rete. Un altro argomento molto attuale è, chiaramente, la non proliferazione nucleare che è in agenda.

D. – Verranno affrontati anche problemi relativi a scenari di crisi molto difficili, come l’Afghanistan e il Medio Oriente?

R. – Si parlerà soprattutto di Afghanistan e dei rapporti tra la Nato, che è l’attore principale in Afghanistan, e la Russia: dei rapporti tra Nato e Russia in Afghanistan, cercando una “exit strategy” comune. Da quella collaborazione potrebbero poi nascerne altre, tenendo presente la buona volontà da parte europea e da parte americana, di andare incontro alla Russia.

D. – Che senso ha la presenza di un “outsider” come il quartetto per il Medio Oriente, che vuole portare all’interno della Conferenza di Monaco il problema del processo di pace israelo-palestinese?

R. – Il senso è quello di recuperare un po’ la faccia nei confronti della comunità internazionale, portando sul tavolo a Monaco questo tema attuale, ancora in corso, un tema vivo, per dire: vediamo di darci da fare visto che, nelle settimane scorse noi – inteso come Unione Europea – abbiamo agito in maniera non uniforme e soprattutto abbiamo agito poco e male. Il tema centrale della Conferenza sarà l’entrata in vigore dell’accordo Start, il nuovo Start, l’accordo sulla riduzione di armamenti strategici tra Stati Uniti e Russia. Non credo che gli Stati Uniti e la Russia vogliano offuscare un trattato così importante per le relazioni russo-americane, con un’iniziativa dell’Unione Europea che, francamente, sembra fuori luogo … (gf)







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