Spagna, mons. Montes: la vita consacrata è una sfida per il mondo secolarizzato
“La consacrazione è una sfida nel mezzo di un mondo secolarizzato e anticristiano”:
è uno dei passaggi forti del Messaggio di mons. Jesús Sanz Montes per la Giornata
Mondiale della Vita consacrata celebrata ieri. Nel documento, intitolato “Saldi nella
fede” ed indirizzata in particolare ai giovani consacrati, l’arcivescovo di Oviedo
e presidente della Commissione episcopale spagnola per la Vita consacrata scrive:
“La speranza di coloro che sono destinatari ed agenti della vita consacrata è quella
di rappresentare una sfida per questo mondo contemporaneo che continua a cercare Dio
mentre, a volte, si allontana da Lui”. E ciò si verifica, continua mons. Sanz Montes,
“quando la testimonianza dei giovani consacrati appassionatamente al Signore parla
di una fermezza basata su radici autentiche e, grazie al carisma ispirato dallo Spirito
Santo nella Chiesa, narra ciò che i più giovani ed il mondo intero necessitano di
vedere: che noi cristiani siamo il prolungamento, nella storia, della manifestazione
di Dio Salvatore”. Quindi, aggiunge il presule, “saldi nella fede significa, per un
cristiano e soprattutto per un consacrato, avere quella fermezza che non è l’intransigenza
dei confusi o la pretesa dei demagoghi. La fede ci pone davanti ad un Tu di fronte
al quale si decide ogni istante della nostra vita. E questo Tu è lo stesso Dio”. Poi,
mons. Sanz Montes ricorda che “in questa Giornata Mondiale della Vita consacrata troviamo
il ‘leit motiv’ della Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà a Madrid il prossimo
agosto, alla presenza di Papa Benedetto XVI” e tal proposito cita un paragrafo del
Messaggio pontificio per la Gmg: “L’uomo è veramente creato per ciò che è grande,
per l’infinito. Qualsiasi altra cosa è insufficiente. Sant’Agostino aveva ragione:
il nostro cuore è inquieto sino a quando non riposa in Te. Il desiderio della vita
più grande è un segno del fatto che ci ha creati Lui, che portiamo la sua “impronta”.
Dio è vita, e per questo ogni creatura tende alla vita; in modo unico e speciale la
persona umana, fatta ad immagine di Dio, aspira all’amore, alla gioia e alla pace.
Allora comprendiamo che è un controsenso pretendere di eliminare Dio per far vivere
l’uomo! Dio è la sorgente della vita; eliminarlo equivale a separarsi da questa fonte
e, inevitabilmente, privarsi della pienezza e della gioia”. “La cultura attuale –
conclude mons. Sanz Montes, sempre citando il Messaggio del Papa - in alcune aree
del mondo, soprattutto in Occidente, tende ad escludere Dio, o a considerare la fede
come un fatto privato, senza alcuna rilevanza nella vita sociale, si constata una
sorta di “eclissi di Dio”, una certa amnesia, se non un vero rifiuto del Cristianesimo
e una negazione del tesoro della fede ricevuta, col rischio di perdere la propria
identità profonda”. (I.P.)