Pakistan, gli estremisti contro Asia Bibi e per il rilascio dell’assassino di Taseer
Si fanno sentire a gran voce gli estremisti islamici del Pakistan, che chiedono la
morte di Asia Bibi, la donna cristiana condannata alla pena capitale per blasfemia,
e la liberazione di Mumtaz Qadri, assassino reo confesso dell’ex governatore del Punjab,
Salman Taseer, ucciso il 4 gennaio. L'agenzia AsiaNews spiega che l’ex governatore
rappresentava l’esatto contrario del pakistano medio: istruito e di idee liberali,
tanto da dare il proprio sostegno ad Asia Bibi e da opporsi alla legge sulla blasfemia.
Nelle ultime settimane oltre 800 tra avvocati e partiti religiosi si sono adoperati
per il rilascio del suo omicida e hanno fissato la prossima udienza per domani, 4
febbraio. Quanto alla donna cristiana detenuta da oltre un anno e mezzo, si teme sempre
più per la sua vita, tanto che attivisti e organizzazioni che lottano per i diritti
umani hanno chiesto che il processo d’appello si svolga in cella, mentre non è ancora
stato autorizzato il suo trasferimento, motivato da ragioni di sicurezza, nel carcere
femminile di Multan. Intanto il vescovo di Islamabad-Rawalpindi, mons. Rufin Anthony,
ha ricordato che il Pakistan, pur essendo nato come nazione per i musulmani, non è
uno Stato islamico, e che lo stesso fondatore, Ali Jinnah, nel 1947, respinse l’idea
di mischiare nazione e religione. Gli fa eco il missionario padre Joseph Xavier, secondo
il quale è necessario ripristinare il valore della laicità dello Stato “affinché le
persone equilibrate possano promuovere le loro idee”. (A cura di Roberta Barbi)