Indonesia: migliora la collaborazione tra le confessioni religiose
I rapporti interreligiosi in Indonesia non sono caratterizzati solo da tensioni. Nonostante
la crescente strumentalizzazione politica della religione che minaccia la libertà
religiosa nel Paese, il 2010 ha registrato un’accresciuta collaborazione tra le religioni.
Il dato, per certi versi sorprendente, emerge dal rapporto annuale del Centro studi
religiosi e interculturali (Center for Religious and Cross-cultural Studies - Crcs)
presentato martedì al Gadjah Mada University di Giakarta. “Il nostro rapporto annuale
non si occupa solo delle violazioni della libertà, ma anche degli aspetti positivi
dei rapporti interreligiosi”, ha spiegato alla presentazione il direttore esecutivo
del Centro Studi Zainal Abidin Bagir. Dallo studio – riferisce l’agenzia Ucan - risulta
che nel 2010 sono aumentate “la solidarietà e partecipazione dei leader religiosi
e dei cittadini di diverse fedi nell’ambito sociale”. Bagir ha citato come esempi
la cooperazione tra la Conferenza episcopale indonesiana (Kwi) e i più importanti
gruppi islamici presenti nel Paese per aiutare le vittime del terribile tsunami nelle
Isole Mentawal e delle eruzioni del vulcano Merapi lo scorso ottobre. Va inoltre
ricordato il giudizio positivo espresso dai docenti delle scuole islamiche indonesiane
sul discorso del Santo Padre al Corpo Diplomatico, come anche le recenti critiche
mosse al presidente Susilo Bambang Yudhoyono dai capi del movimento interconfessionale
Indonesian Committee on Religion and Peace che ai primi di gennaio avevano puntato
il dito contro l’esecutivo per non aver mantenuto molte promesse, fra le quali appunto
la piena applicazione della “libertà religiosa”. (L.Z.)