Il Papa al neo ambasciatore austriaco: una casa comune in Europa possibile solo
se fondata sulle radici cristiane
Le radici cristiane della Casa comune europea, le relazioni Stato e religione e la
difesa della famiglia e del matrimonio tradizionale tra uomo e donna. Sono i temi
affrontati da Benedetto XVI nel discorso tenuto questa mattina al nuovo ambasciatore
d’Austria presso la Santa Sede, Alfons M. Kloss, ricevuto in udienza per la presentazione
delle Lettere credenziali. Il Santo Padre ha inoltre espresso soddisfazione per l’impegno
del governo austriaco in sede europea in merito alla difesa del Crocifisso e alla
promozione della risoluzione sulla libertà religiosa. Il servizio di Marco Guerra:
La costruzione
di una comune casa europea può avere successo solo se si fonda sul cristianesimo e
sui valori del Vangelo. Il discorso di Benedetto XVI al nuovo ambasciatore d’Austria
presso la Santa Sede, Alfons M. Kloss, offre un’analisi del complesso scenario europeo
in cui i Paesi sono chiamati a riscoprire le radici cristiane per perseguire il bene
comune. Più di una cultura cristiana – ha spiegato il Pontefice – vale la fede vissuta
in cristo e l’amore per il prossimo che si basa sulla parola e la vita di Cristo così
come l’esempio dei Santi. E proprio in tal senso il Papa esorta a volgere lo sguardo
all’esempio di quattro grandi testimoni della fede austriaci, beatificati di recente:
Francesco Jagerstatter, suor Restituta Kafka, Laszlo Batthyany-Strattmann e Carlo
I d’Asburgo. Un’Austria – ha ricordato il Papa – da sempre vicina al successore di
Pietro. Un Paese che nella sua cultura, nella sua storia e non ultimo nella sua vita
quotidiana ha sempre mostrato una profondafedecattolica,
come testimoniano le migliaia di fedeli che hanno partecipato alla visita pastorale
e al pellegrinaggioaMariazell di quattro
anni fa.
Il Papa ha poi posto l’accento sulla lunga tradizione
austriaca in materia di coesistenza tra culture e religioni per introdurre la questione
delle molte frizioni di cui risente il rapporto tra Stato e religione in diversi Paesi
del vecchio continente. Da un lato – osserva il Papa – le autorità politiche cercano
di escludere la religione dalla sfera pubblica e dall’altro vogliono secolarizzare
il messaggio del vangelo adattandolo alla cultura attuale. Per questo motivo Benedetto
XVI ha espresso particolare apprezzamento per l’impegno del governo austriaco in sede
europea in merito alla difesa del crocefisso e alla promozione della risoluzione sulla
libertà religiosa. Il riconoscimento dellalibertàreligiosa
– sottolinea il Santo Padre - consente alla Chiesa di svolgere
le sue attività a vantaggio della comunità: dall’educazione ai servizi caritativi.
Un altroaspetto importante – ha detto in conclusione
il Papa - è una ponderatadalla politicadella
famiglia che rappresenta uno dei principi fondamentali della vita umana e dell’ordine
sociale. La famiglia viene definita scuola diumanità
che si fonda sull’amore reciproco, la lealtà e la cooperazione. Il Pontefice ha quindi
chiesto un particolare sforzo per la tutela del matrimonio tra uomo e donna e la vita
nascente.