Cresce il numero di bambini vittime delle mine antiuomo in Somaliland
Recentemente la regione autonoma del Somaliland ha registrato un aumento nell'esplosione
di mine e ordigni inesplosi (UXO). In una nota di Ahmed Ali Maah, direttore del Somaliland
Mine Action Center (SMAC), di cui è pervenuta copia all’Agenzia Fides, si legge che
il numero di bambini vittime delle mine antiuomo nel Paese è aumentato negli ultimi
due anni: negli ultimi 3 anni hanno perso la vita 93 bambini. A dicembre ne erano
rimasti feriti 2, a gennaio ne sono morti 3 e feriti altri 5. L'ultimo incidente è
stato registrato il 27 gennaio nell'insediamento di Sheedaha, Hargeisa's Kodbur District:
un bimbo è rimasto ucciso e altri due feriti in seguito all'esplosione in un parco
giochi. Secondo il SMAC, le mine si trovano in Somaliland da oltre due decenni, collocate
nel corso di tre conflitti diversi. Il primo (1964) e il secondo (1977-78) erano tra
la Repubblica Democratica somala e l'Etiopia per quella che è adesso la Regione Somala
Etiope. Il terzo conflitto (1981-91) è quello tra il Movimento Nazionale Somalo in
lotta con l'esercizio nazionale somalo dell'allora presidente Mohamed Siyad Barre.
Secondo il Programma per lo Sviluppo delle Nazioni Unite (UNDP), tra il 1988 e il
1991 nel Paese furono messe tra le 400 e le 800 mila mine. Sono stati identificati
almeno 24 tipi di mine antiuomo provenienti da 10 Paesi diversi. Gli operatori delle
ong chiedono una maggiore sensibilizzazione al problema con programmi specifici nelle
scuole.