2011-02-01 14:30:53

Mons. Celata al Meeting cristiano a Bangkok: costruire la pace interreligiosa e l'unità fra i cristiani


La libertà religiosa “è l’origine della libertà morale. In questo senso, è anche un grande risultato nel campo politico e in quello di una cultura giusta. La libertà religiosa si ottiene soltanto se ci si relaziona con gli altri, perché una libertà senza rapporti non è una vera libertà. Questi rapporti sono una componente fondamentale, che chiama i fedeli a essere solidali gli uni con gli altri per il bene comune”. Lo ha detto l’arcivescovo Pierluigi Celata, Segretario del Pontificio consiglio per il dialogo inter-religioso, nel corso del suo intervento al 3° Meeting cristiano dal tema “Testimonianza cristiana in un mondo multi-religioso. Raccomandazioni per un Codice di condotta”. Il Meeting - riferisce l'agenzia AsiaNews - è stato organizzato dal Pontificio Consiglio, dal Consiglio Mondiale delle Chiese cristiane, organizzazione che unisce le denominazioni protestanti con sede a Ginevra, e dall’Alleanza evangelica mondiale. L’incontro si è svolto dal 25 al 28 gennaio a Bangkok. I due incontri precedenti si sono svolti a Lariano, in Italia, e a Tolosa in Francia. Presente all’inaugurazione dei lavori anche il primo ministro tailandese Abhisit Vejjajiva, che ha espresso la propria approvazione per l’avvenimento. L’importanza dell’incontro, spiega mons. Celata, “sta nel fatto che momenti del genere danno un contributo importante alla promozione del rispetto reciproco e della comprensione fra i membri di religioni diverse, così come fra coloro che hanno credi particolari. Dobbiamo impegnarci, tutti, per fare in modo che si possa vivere insieme in maniera pacifica e nella libertà”. Da parte sua, il premier Abhisit Vejjajiva ha aperto i lavori dicendo: “Sono felice di essere qui a testimoniare una collaborazione diretta fra la Santa Sede, l’Alleanza e il Consiglio dei cristiani. Il Codice di condotta è un passo importante per la promozione dell’armonia interreligiosa, una fonte e una guida etica e morale per i fedeli”. Il tema di questo incontro è stato scelto alla luce del Messaggio del pontefice per la 41.ma Giornata per la pace, che ha affrontato lo spinoso tema della libertà religiosa. Secondo il primo ministro, “la popolazione thai ha familiarità con il cristianesimo, che apprezza, da molti anni. Soprattutto grazie ai missionari cristiani, che hanno rispettato l’anima buddista della nazione portando però i propri valori. Grazie a loro la nostra Costituzione pone la libertà religiosa a uno dei primi punti, proprio come – e questo è interessante – la dipinge Benedetto XVI”. L’arcivescovo della capitale thailandese, mons. Francis Xavier Kriengsak Kovithavanij, ha accolto con gioia i partecipanti, provenienti da diverse parti del mondo: “Mi congratulo con tutti voi per questa partecipazione. Voglio sottolineare i nostri sforzi, che puntano a costruire una vera relazione fra i cristiani di tutte le denominazione, in modo che possano essere una singola unità”. Mons. Andrew V. Thanya-anan, che da sacerdote di Bangkok è divenuto sotto-segretario del Pontificio Consiglio afferma che “l’incontro è stato un successo grazie agli sforzi di tutti i partecipanti. Con le diverse forme di collaborazione fra i partecipanti abbiamo scritto questo Codice, che sarà distribuito in tutto il mondo fra poco e che sarà uno strumento utile per tutti i cristiani, per testimoniare la nostra fede in questo mondo multi-religioso”. (R.P.)







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