India: per i leader cristiani il Rapporto sulle violenze in Karnataka è disonesto
e pieno di pregiudizi
Plauso dei militanti integralisti indù e forti proteste dei leader cristiani: queste
le reazioni registrate dall'agenzia Fides dopo la pubblicazione del Rapporto sulle
violenze anticristiane nello Stato di Karnataka, in India, nel corso del 2008. Rapporto
curato dalla Commissione presieduta dal giudice in pensione B. K. Somasekhara. Lo
studio assolve il governo e l'amministrazione civile dalle accuse di complicità nelle
violenze e afferma che le aggressioni sono state iniziativa di singoli e non di movimenti
organizzati, scagionando, di fatto, anche le organizzazioni integraliste indù. Il
Rapporto ammette inoltre casi di conversioni “non necessariamente ottenute con la
frode o la coercizione”, ma “indotte dai cristiani”. Il “Bajrang Dal”, una delle associazioni
integraliste indù più violente, ha salutato con favore tali conclusioni, invitando
il governo dello Stato, in mano al partito nazionalista indù, Baratiya JanataParty,
ad approvare al più presto una legislazione anti-conversioni. I cristiani del Karnataka
denunciano invece che “il Rapporto ha fallito nell’indicare al governo soluzioni e
misure per contrastare i gruppi organizzati, responsabili degli attacchi alle chiese”,
cosi come denuncia una nota ufficiale della diocesi di Mangalore, tra le più grandi
del Karnataka. Il Rapporto “non soddisfa in alcun modo la comunità cristiana” - scrive
la diocesi - in quanto offre elementi contraddittori e “non aiuta a individuare i
colpevoli”. Altri leader e associazioni cristiane, come il Christain Secular Forum(Csf), definiscono il documento “disonesto e pieno di pregiudizi”, in quanto –
spiegano – “non specifica quali azioni si dovrebbero adottare verso la polizia” che
non ha saputo prevenire le violenze. Anche “il suggerimento di istituire una polizia
specifica per le questioni religiose è impraticabile” secondo il Csf. Nel 2008, in
un’ondata di violenze anticristiane, si contarono in Karnataka oltre 113 attacchi
in 29 distretti. E negli ultimi due anni - annota la Fides - si sarebbero registrati
altri 138 attacchi contro persone, luoghi o istituzioni cristiane. (R.G.)