2011-02-01 15:09:44

Dublino. L'arcivescovo di Canterbury sul vertice anglicano: risultati all’altezza delle aspettative


“I risultati del vertice sono stati all'altezza delle mie migliori aspettative”, ha affermato l'arcivescovo di Canterbury Rowan Williams, nella conferenza stampa conclusiva, domenica scorsa del vertice dei leader della Anglican Communion, tenutosi a Dublino, in Irlanda, di cui riferisce L’Osservatore Romano. Per l'arcivescovo Williams, tra i maggiori risultati conseguiti dal vertice: la decisione di creare un Comitato permanente di coordinamento e un libero confronto sul concetto di vescovo primate, soggetto a possibili differenze in ragione delle diversità culturali dei fedeli di ciascuna provincia. “Finalmente - ha dichiarato Williams rivolgendosi agli operatori dei media - abbiamo ora un documento specifico che riguarda il ruolo e le responsabilità del vescovo primate. Durante gli incontri dei giorni precedenti ci siamo confrontati seriamente su temi di carattere teologico che riguardano la Chiesa e il nostro ministero. Inoltre abbiamo anche deciso di procedere all'istituzione di nuove strutture per poter avere contatti continuativi e coordinare meglio il nostro lavoro”. Il primate anglicano si è riferito anche alla chiara posizione di appoggio espressa dai leader anglicani al documento contro la violenza basata sulla discriminazione sessuale, adottato lo scorso anno nel corso del Sinodo dei vescovi anglicani africani, riuniti in Uganda. “Ovviamente - ha sottolineato - sulla condanna della violenza sessuale ci troviamo tutti d’accordo anche se bisogna dire che in Africa il problema ha assunto dimensioni particolarmente drammatiche a causa dell’uso di milizie irregolari in conflitti interni in molte regioni”. Williams ha affrontato pure il tema delle numerose assenze che hanno caratterizzato questo vertice. Assenze - ha affermato - “giustificate da diverse motivazioni personali oppure legate a particolari situazioni che attraversano alcune province. Tuttavia posso affermare – ha spiegato - che ogni giorno abbiamo sentito la mancanza di quanti non hanno partecipato per esprimere il loro dissenso anche se oltre i due terzi dei vescovi primati non hanno sollevato alcun problema”. (R.G.)







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