2011-02-01 14:33:12

Afghanistan: civili innocenti sempre più vittime della guerra


Sono almeno 2400 i civili uccisi in Afghanistan nel corso del 2010, ovvero circa sei ogni giorno: è il bilancio che emerge dall’ultimo rapporto dell’Organizzazione non governativa afgana Afghan rights monitor (Arm), la quale precisa che si tratta di “un nuovo record negativo in nove anni di guerra che trasforma il 2010 nell’anno peggiore per i civili dall’inizio del conflitto”. I dati dell’Ong afgana - non dissimili da quelli diffusi a dicembre dalle Nazioni Unite che aveva riportato da gennaio a ottobre almeno 2412 civili uccisi segnalando un aumento del 20% rispetto all’anno precedente – precisano che i feriti sono stati almeno 3200. Nell’attribuire le ‘responsabilità’ di queste morti, il rapporto evidenzia come gli “insorti” siano responsabili di circa due terzi delle vittime, le forze internazionali del 21% e “le milizie loro alleate” del 12%. Le bombe artigianali restano la prima causa di morte per i civili (quasi 700 vittime e 1800 feriti) secondo l’Arm, che evidenzia come gli ordigni che quotidianamente esplodo in Afghanistan uccidono più civili che i soldati afgani o internazionali verosimilmente considerati i veri bersagli degli attentati. Oltre 400 “non combattenti” (funzionari, capi tribali) sono stati assassinati dagli insorti e 237 civili sono morti in attentati suicidi a questi ultimi attribuiti. Secondo i dati del rapporto, almeno 217 civili sono morti nei bombardamenti aerei compiuti dalla coalizione internazionale a guida statunitense e 192 sono stati uccisi da tiri diretti o indiretti dei soldati. “I presunti talebani uccisi dalla coalizione – si legge nel rapporto ripreso dall'agenzia Misna – sono spesso dei semplici civili. Un dato che mina gravemente la credibilità della forza internazionale tra gli afgani”. Il documento denuncia anche le numerose violazioni dei diritti umani compiute dalle “milizie” anti talebane sostenute dal governo e deplora la “quasi –impunità” nella quale operano le società private di sicurezza, responsabili di numerosi incidenti”. Il rapporto conclude segnalando che l’Afghanistan “manca delle condizioni preliminari per una pace duratura: un governo legittimo, competente e indipendente” e denunciando un sistema politico nazionale “altamente corrotto e inefficace, che ricompense i signori della guerra, i criminali e i trafficanti di droga”. (R.P.)







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