Monaco: Congresso delle Conferenze episcopali europee sulla pastorale giovanile
“C’è nel cuore dei docenti, degli studenti e del personale amministrativo, delle nostre
comunità universitarie e della cultura europea un nuovo bisogno di Dio. Per questo
la pastorale universitaria non deve occuparsi unicamente degli studenti ma deve lavorare
per stabilire l’incontro tra la ricchezza del messaggio del Vangelo e la pluralità
dei campi del sapere umano”. E’ la conclusione contenuta nel comunicato finale, diffuso
oggi, dal Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa al termine del Congresso
Europeo sulla pastorale universitaria. Una 3 giorni intensa che ha riunito a Monaco
di Baviera 60 delegati di 23 Conferenze episcopali d’Europa e rappresentanti di associazioni
e movimenti universitari per riflettere sul tema: “Formazione, educazione e Vangelo.
Prospettive della pastorale universitaria in Europa”. L’incontro - ospitato dal cardinale
Reinhard Marx, arcivescovo di Monaco e Freising, è stato anche occasione per tratteggiare
il profilo dello studente universitario di oggi. Dalla relazione di Tino Bargel dell’università
di Costanza emerge un giovane che cerca più l’efficienza in vista di un futuro lavoro
e che ha meno chiaro i valori di base, inoltre è spesso restio a partecipare ad azioni
comuni. Da qui la proposta di mons. Sergio Lanza, assistente ecclesiastico dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore, a far diventare l’università una sorta di “campus di evangelizzazione”.
Dopo secoli di tragica separazione tra fede e cultura, ha spiegato il presule, “si
profila per la comunità cristiana l’opportunità di un’assunzione di un ruolo profetico
e la pastorale dell’intelligenza è il cammino giusto da intraprendere”. E’ stato poi
il cardinale Péter Erdő, arcivescovo di Esztergom-Budapest, a concludere il Congresso
affrontando il tema del rapporto fede-ragione. “Nelle comunità universitarie – ha
detto - i vari scienziati, ciascuno con la propria competenza professionale possono
contribuire a questo dialogo e possono offrire con le loro ricerche congiunte il collegamento
della nostra fede cristiana con la prassi della vita nelle nostre società”. (C.S.)