2011-01-31 20:16:46

Egitto: domani la grande manifestazione anti Mubarak.L'esercito: rivendicazione legittima, no alla violenza


Non si ferma in Egitto la rivolta anti- Mubarak, nonostante il Presidente abbia rivisto la squadra di governo e abbia aperto alle opposizioni che però si rifiutano di trattare. Il bilancio delle proteste è di almeno 150 morti dopo sette giorni di crisi. Nel Paese è sciopero generale in attesa della grande manifestazione di domani con circa un milione di persone: l’esercito garantisce libertà di espressione purchè pacifica e assicura che non utilizzerà la forza. "Andiamo avanti fino alla caduta del regime", rilanciano i Fratelli musulmani.L’Ue fa sapere che appoggia la transizione democratica mentre Israele teme che prevalga un regime islamico radicale. Il servizio di Barbara Schiavulli RealAudioMP3

L’Egitto in primo piano nella riunione dei ministri degli esteri a 27 dell’Unione europea oggi a Bruxelles per esaminare una serie di scenari critici. Per il paese nordafricano l’appello è a elezioni libere e giuste, al dialogo con l’opposizione e al ripristino delle reti di comunicazione. Al vaglio dell’UE anche la situazione in Tunisia e in Bielorussia con una stretta nei confronti delle classi dirigenti.Minsk minaccia risposte adeguate. Il servizio di Laura Forzinetti RealAudioMP3


Sulla situazione che sta vivendo la popolazione in Egitto, abbiamo raccolto alcune testimonianze. La prima è quella di Heba, una giovane che lavora al Cairo, ma vive a Alessandria. L’ha intervistata Olivier Bonnel:RealAudioMP3

R. – On commence vraiment à s’allarmer, parce que ..
Iniziamo ad allarmarci veramente perché manca la sicurezza. In ogni quartiere nascono piccoli comitati civili di sorveglianza. C’è dialogo e collaborazione con l’esercito e questa è una novità. Invece la polizia è scomparsa! E quando è scomparsa hanno cominciato a verificarsi violenze e saccheggi. Io credo che tutto ciò sia il frutto di un piano preciso perché queste azioni di violenza non si possono semplicemente attribuire a gruppi di banditi. Non c’è logica, infatti, nell’attaccare ospedali o l’azienda dell’acqua. E’ veramente il senso del caos che si vuole diffondere. Ci si chiede come sia possibile che tutti gli agenti e il personale del Ministero degli Interni siano scomparsi: da ogni strada, da ogni regione … Veramente, non c’è logica …(gf)

Sulla protesta ascoltiamo ora un altro giovane egiziano, Hady, che vive e lavora al Cairo. L’intervista è di Emer McCarthy:RealAudioMP3

R. – I heard a lot of rumours about it’s a devolution of hungry people, …
Ho sentito alcuni dire che questa è una rivoluzione di gente affamata, la rivoluzione dei poveri, ma non è cosi: questa è la rivoluzione dell’Egitto, non riguarda la fame. E noi stiamo tutti marciando in pace, uniti, come fratelli e sorelle appartenenti ai diversi livelli della società. C’è l’intero Egitto, non solo i poveri. E non siamo noi che stiamo distruggendo tutto; noi abbiamo delle richieste da avanzare: vogliamo una maggiore democrazia, maggiore rispetto per le persone, vogliamo che la gente abbia cibo e quello di cui c’è bisogno per vivere. Io non ho bisogno di nulla, ma manifesto con queste persone, perché questa è la mia gente, questa è la mia nazione! Ho visto persone morire, ho visto adulti e bambini inondati di gas lacrimogeni che non riuscivano più a respirare ... è stato davvero tragico vedere come la polizia abbia colpito normali cittadini, gente che camminava in pace, scandendo le loro domande. E’ stato veramente drammatico e continuerà, non credo che si fermerà ... continuerà ancora e ancora! (ap)

A livello internazionale, l’Unione Europea, attraverso l'alto rappresentante della politica estera della Ue, Catherine Asthon, ha ribadito il proprio sostegno alla transizione democratica in Egitto senza però interferire sulle scelte del popolo che dovranno compiersi liberamente attraverso elezioni. Israele, invece, ha invitato i governi europei e gli Stati Uniti ad appoggiare Mubarak nell’interesse dell’Occidente e del Medio Oriente. Del resto l’Egitto ha sempre avuto un ruolo importantissimo di mediazione nell’area mediorientale. Salvatore Sabatino ne ha parlato con Eric Salerno, esperto di questioni internazionali:RealAudioMP3

R. - Indubbiamente ha avuto un ruolo importante, ma non è un ruolo che è sempre piaciuto agli altri regimi e soprattutto non è sempre piaciuto ai popoli arabi della regione, perché è una mediazione che è sempre stata un po’ legata alla politica americana e a quella israeliana.

D. - Il possibile avvento di El Baradei, che è una figura molto importante a livello internazionale, cambierà le carte in tavola o l’Egitto potrà continuare ad avere un ruolo di mediazione nell’area?

R. - Se El Baradei riuscisse ad arrivare a governare il Paese, sicuramente avrebbe un ruolo molto equilibrato nella regione, probabilmente ancora più equilibrato e più stimato di quello di Mubarak. Il problema, è di vedere se El Baradei riesce ad arrivare a guidare un Paese dove la forza politica maggiore è sicuramente quella dei Fratelli musulmani.

D. - L’Egitto è un Paese importante anche per gli investimenti di molti Paesi occidentali. Cambieranno le cose su questo fronte? Cosa si può prevedere?

R. - Questo dipende da quello che succede in Egitto. L’Egitto è importante anche per l’Italia, molto importante: l'Italia è il primo partner commerciale dell’Egitto. Cosa succederà dopo, dipenderà da quale sarà la stabilità del Paese, perché se riescono a calmare le cose, ad andare avanti nella stessa maniera, direi che anzi potrebbe esserci uno sviluppo maggiore della partecipazione economica internazionale in Egitto, proprio perché con una maggiore stabilità si possono intraprendere nuove iniziative industriali e favorire quindi un’economia che ha bisogno di arrivare al popolo ancora di più di quanto non abbia fatto finora. (ma)







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