2011-01-30 14:39:16

Caso Ruby, protesta delle donne: difendiamo la dignità. Intervista con suor Eugenia Bonetti


Il caso Ruby e la dignità della donna. A migliaia, in numerose città d’Italia, le donne hanno manifestato ieri contro il premier, Silvio Berlusconi. La vicenda, sulla quale è in corso un’indagine della magistratura, continua a suscitare prese di posizione da parte della società civile, ma anche nel mondo ecclesiale. Sempre di ieri, è il monito del cardinale arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, che ha invitato a un atteggiamento di “esemplarità” coloro che sono chiamati “a guidare il Paese”. E tra le voci di indignazione per ciò che le recenti vicende di cronaca stanno significando circa la dignità della donna, c’è anche quella di suor Eugenia Bonetti, responsabile dell’Ufficio Tratta donne e minori dell’Unione superiori maggiori d’Italia. Gabriella Ceraso l’ha intervistata:RealAudioMP3

R. – Di fronte alla realtà di queste settimane, ci sentiamo veramente umiliate e anche indignate per come stanno strumentalizzando la donna come corpo, come oggetto, come merce, come bellezza esteriore, tranne che la donna come dignità, che è una realtà sacra, profonda, di cui noi dobbiamo renderci conto. E’ proprio la presenza della donna nel mondo che cambia tante situazioni, perché la donna non è solo corpo, ma è mente, cuore, accoglienza, dedizione. Noi abbiamo contatti ogni giorno con donne che vogliono riacquistare la dignità, la libertà, l’identità a loro tolta. Quindi, abbiamo sentito il bisogno di ribellarci a questa proposta di donna, perché poi diventa una proposta, una vita diversa che è fatta di festini, di allettamenti, di tante cose che, nel sostrato, non sono la donna.

D. – Chi parla fa questa differenza: escort e prostitute. Ma c’è una differenza? Si tratta comunque di vittime anche in questo caso?

R. – Queste donne subiscono anche loro la pressione fatta dai mass media, dagli stereotipi di queste situazioni, che non sono reali, non sono vere. In fondo in fondo, rivelano che c’è un grande vuoto e un grande bisogno di emergere come donna, accolta nella sua identità, nella sua dignità.

D. – Tutti questi particolari, queste notizie che stanno emergendo in questi giorni, potrebbero anche essere visti come lo specchio di qualcosa che è ormai piuttosto pervasivo nella nostra cultura - nei programmi, nelle notizie televisive: un’immagine di donna che è sempre la stessa...

R. – E’ latente, ma sta emergendo con una grande forza proprio perché tutto richiama quello. E io qui dico, a noi donne - che non abbiamo più il coraggio di intervenire, di reagire e a molte donne, molte mamme alle quali sembra che la figlia che vive questa realtà possa avere un futuro, una carriera - dico che invece questa ragazza diventa una persona vuota: vuota di senso, vuota di valori. Si può fare carriera anche nel mondo dello spettacolo, ma in modo dignitoso. Quindi, ridiamo alle nostre giovani la possibilità di impegnarsi nel loro mondo femminile con serietà, con responsabilità e avremo allora anche un mondo migliore.(ap)







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