Australia: domani la celebrazione della "Red Mass" sui valori della giustizia
Con «il sentimento comune di riaffermare il valore della legge e gli ideali di giustizia
dispensati senza timori o favoritismi», numerosi rappresentanti degli organi giudiziari
e dell'avvocatura, assieme a presuli e presbiteri, saranno presenti domani a Sydney,
in Australia, nella Saint Mary's Cathedral, per partecipare alla tradizionale «Red
Mass», in concomitanza con l'avvio dell'anno giudiziario. Si tratta dell'81.ma edizione
della cosiddetta «Messa Rossa», la celebrazione eucaristica che prende il nome dal
colore delle toghe dei giudici civili e delle vesti dei membri del clero che attendono
alla liturgia e che accompagneranno l'evento con un corteo che sfilerà al termine
della messa. La tradizione della «Red Mass» — organizzata dall'arcidiocesi di Sydney,
in collaborazione con la Saint Thomas More Society — risale al secolo XIII. La prima
celebrazione - riferisce L'Osservatore Romano - avvenne nel 1245 nella cattedrale
di Parigi e successivamente la tradizione si estese in vari Paesi europei e anche
negli Stati Uniti, in Canada e in Australia. In Australia, in particolare, la celebrazione
è stata ripristinata a partire dal 1931. In una nota pubblicata dall'arcidiocesi di
Sydney, il cardinale George Pell invita i fedeli a partecipare «a quello che viene
considerato, dopo più di novecento anni, uno degli eventi più significativi del calendario
giudiziario». In particolare, tra i celebranti sarà presente il vescovo di Parramatta,
mons. Anthony Colin Fisher, che ebbe modo di svolgere pratica forense presso uno studio
legale, prima d'intraprendere il sacerdozio. Il presidente della Saint Thomas More
Society di Sydney, Richard Perrignon, sottolinea che la messa «è un'occasione per
i membri dell'apparato giudiziario e forense e per tutti coloro che lavorano nel settore
legale di riaffermare i valori della giustizia». La Saint Thomas More Society è stata
istituita 67 anni fa da un gruppo di avvocati di Sydney. La «Red Mass», si puntualizza,
è aperta alla partecipazione di tutte le comunità, indipendentemente dal credo religioso
dei membri di appartenenza. (R.P.)