2011-01-28 12:59:33

Combattere la cecità infantile nei Paesi in via di sviluppo: l’impegno di Sightsavers Italia


Il 75 per cento della cecità nel mondo si può prevenire o curare e tuttavia milioni di uomini e donne nel mondo sono ancora ciechi o rischiano di ammalarsi irrimediabilmente. E’ la denuncia di Sightsavers, organizzazione impegnata in 30 Paesi nella prevenzione e cura delle patologie della vista. Al microfono di Alessandro Gisotti, il direttore di Sightsavers Italia, Romano Albertazzi, si sofferma sulla cecità infantile nei Paesi in via di sviluppo:RealAudioMP3

R. – In relazione alla cecità infantile ci sono due grosse aree di patologia, che si rifanno anche a due aree abbastanza distinte a livello geografico: il tracoma, che è probabilmente la causa prevalente della cecità infantile, localizzato soprattutto in Africa e in particolar modo nell’area subsahariana. L’altra causa molto rilevante, concentrata soprattutto nell’area geografica asiatica - in particolare nel Bangladesh ma anche in Pakistan e in India - è quella della cataratta infantile, legata alla vitaminosi, alla deficienza di vitamina A e ad altre cause congenite ed ambientali.

D. – Una cosa che colpisce è la facilità con cui, in realtà, si può guarire dal tracoma. In effetti, anche economicamente, per una singola persona, per un bambino, è necessaria una spesa che è quasi irrisoria considerando i parametri dell’Occidente...

R. – Assolutamente! Anzi, la quantificherei: un ciclo di trattamento di una pomata antibiotica, che viene utilizzata per curare e per intervenire sulle fasi iniziali del tracoma, costa 60 centesimi. E’ quindi un costo veramente molto limitato. Questo è il dato edificante della possibilità d’intervento su questa patologia: l’opportunità che hanno le persone di fare delle donazioni limitate ma che hanno grandissimo valore. Più desolante, come giustamente lei annotava, è il fatto che sei milioni di persone siano ormai cieche, a causa del tracoma, ma che anche 150 milioni siano affette dalla fase iniziale del tracoma e che quindi siano, di fatto, a rischio di contrazione di una condizione invalidante definitiva. Questa è la classica patologia del sottosviluppo, perché le cause che sono alla base di tale infezione sono prevalentemente l’assenza di acqua e di igiene, di pulizia. (vv)







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