Combattere la cecità infantile nei Paesi in via di sviluppo: l’impegno di Sightsavers
Italia
Il 75 per cento della cecità nel mondo si può prevenire o curare e tuttavia milioni
di uomini e donne nel mondo sono ancora ciechi o rischiano di ammalarsi irrimediabilmente.
E’ la denuncia di Sightsavers, organizzazione impegnata in 30 Paesi nella prevenzione
e cura delle patologie della vista. Al microfono di Alessandro Gisotti, il
direttore di Sightsavers Italia, Romano Albertazzi, si sofferma sulla
cecità infantile nei Paesi in via di sviluppo:
R. – In relazione
alla cecità infantile ci sono due grosse aree di patologia, che si rifanno anche a
due aree abbastanza distinte a livello geografico: il tracoma, che è probabilmente
la causa prevalente della cecità infantile, localizzato soprattutto in Africa e in
particolar modo nell’area subsahariana. L’altra causa molto rilevante, concentrata
soprattutto nell’area geografica asiatica - in particolare nel Bangladesh ma anche
in Pakistan e in India - è quella della cataratta infantile, legata alla vitaminosi,
alla deficienza di vitamina A e ad altre cause congenite ed ambientali.
D.
– Una cosa che colpisce è la facilità con cui, in realtà, si può guarire dal tracoma.
In effetti, anche economicamente, per una singola persona, per un bambino, è necessaria
una spesa che è quasi irrisoria considerando i parametri dell’Occidente...
R.
– Assolutamente! Anzi, la quantificherei: un ciclo di trattamento di una pomata antibiotica,
che viene utilizzata per curare e per intervenire sulle fasi iniziali del tracoma,
costa 60 centesimi. E’ quindi un costo veramente molto limitato. Questo è il dato
edificante della possibilità d’intervento su questa patologia: l’opportunità che hanno
le persone di fare delle donazioni limitate ma che hanno grandissimo valore. Più desolante,
come giustamente lei annotava, è il fatto che sei milioni di persone siano ormai cieche,
a causa del tracoma, ma che anche 150 milioni siano affette dalla fase iniziale del
tracoma e che quindi siano, di fatto, a rischio di contrazione di una condizione invalidante
definitiva. Questa è la classica patologia del sottosviluppo, perché le cause che
sono alla base di tale infezione sono prevalentemente l’assenza di acqua e di igiene,
di pulizia. (vv)