2011-01-27 14:22:42

Roma ricorda la tragedia della Shoah con due importanti appuntamenti musicali


Ricordare lo sterminio del popolo ebraico, ossia la più devastante e orribile tragedia del Novecento, con la musica. La prima proposta della Filarmonica Romana è con il "Quartetto per la fine del tempo" di Olivier Messiaen, presentato questa sera alle ore 21 al Teatro di Tor Bella Monica, un concerto-racconto affidato al Trio Modigliani, al clarinettista Federico Paci e a Sandro Cappelletto voce narrante e autore della drammaturgia. Realizzato con il patrocinio delle Ambasciate di Francia e di Germania e dell’Istituto Polacco di Roma, la serata è dedicata a una delle pagine del Novecento musicale più legate alla tragedia dell’Olocausto. È lo stesso Messiaen che ne ha raccontato la genesi: “Questo Quartetto è stato creato per la prima volta nella Baracca 27 b dello Stalag di Goerlitz, in Slesia, dove ero stato portato dai nazisti. Oggi, la città è per metà territorio tedesco, per l’altra metà polacco: un fiume la divide e la unisce. Era il 15 gennaio 1941, faceva un freddo atroce, il campo era sepolto dalla neve. Eravamo trentamila prigionieri di guerra, per la maggior parte francesi, con dei polacchi, dei belgi, e dei serbi. Poi arriveranno gli inglesi, i russi, gli italiani. Tutti lì rinchiusi, prigionieri, umiliati ogni giorno”. Capolavoro che oltrepassa la disperazione e che invita a sperare ancora, a immaginare un mondo e un tempo in cui questi orrori non accadranno più. L’esecuzione della musica si accompagna a un racconto, scritto e letto da Sandro Cappelletto, che inizia citando i primi versi di "Se questo è un uomo" di Primo Levi. Domenica 30 gennaio, invece, alle ore 18 la Filarmonica si sposta nella sua sede della Sala Casella in via Flaminia per ospitare “Gli alberelli di Kazimierz. Canzoni del quartiere ebraico di Cracovia” con la voce di Marta Bizoń, una delle più qualificate interpreti della musica klezmer, accompagnata al pianoforte da Olek Brzezinski; conduce Valentina Lo Surdo. Con le canzoni interpretate da Marta Bizoń si rivivono le atmosfere di Kazimierz, quartiere ebraico di Cracovia, e del mondo degli Ebrei di tante altre città in Polonia, cancellato dalla storia. Sarà una serata dedicata a Leopold Kozłowski, considerato “l’ultimo klezmer della Galizia”, compositore, musicista, arrangiatore, erede delle secolari tradizioni musicali e autore canzoni presentate per questa occasione. “Dopo il ghetto, il campo di concentramento, la resistenza e la guerra al fronte che mi portò fino all’Elba, sono andato a Cracovia - racconta lo stesso Kozłowski -, avevo portato con me la fisarmonica che avevo durante i combattimenti e mi sono messo a cercare la gente di Kazimierz. In quel momento il quartiere era deserto, tristissimo. Allora mi sono messo a suonare musica klezmer e mi sembrava che le pietre tornassero a vivere, avevano bisogno di quella musica”. Il concerto si avvale della collaborazione dell’Istituto Polacco di Roma e il patrocinio dell’Assessorato alle politiche Culturali e della Comunicazione, del Centro di Cultura Ebraica e della Fondazione Museo della Shoah. (A cura di Luca Pellegrini)







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