Onu: appello per la raccolta di 280 milioni di dollari per i rifugiati iracheni in
12 Paesi
L’Alto Commissario Onu per i rifugiati António Guterres ha lanciato ieri da Ginevra
– riferisce l’agenzia Sir - un appello condiviso da diverse agenzie, per la raccolta
di 280 milioni di dollari in favore dei rifugiati iracheni. 40 organizzazioni internazionali
e Ong hanno aderito al Piano di risposta regionale per i rifugiati iracheni in 12
Paesi, tra cui Siria, Giordania, Libano, Egitto, Turchia, Iran. La nuova richiesta
di aiuti, spiega una nota dell’Alto commissariato, si motiva con le necessità di oltre
190 mila rifugiati iracheni registrati presso l'Unhcr nella regione, per la maggior
parte fuggiti più di tre anni fa in Siria e Giordania. Il Piano “comprende anche una
serie di programmi volti al sostegno del sistema di istruzione e sanitario dei Paesi
di accoglienza”. Secondo Guterres, appena rientrato dall'Iraq, “il nuovo governo rappresenta
un'enorme opportunità per l'Iraq” e per il lavoro dell’Unhcr. Sottolineando l'importanza
di sostenere i rifugiati, Guterres ha affermato: “Quando un bambino iracheno va a
scuola piuttosto che andare a lavorare, si investe nel futuro dell'Iraq”. Secondo
l’Unhcr il 34% dei rifugiati iracheni è considerato vulnerabile. Tra questi migliaia
di persone con condizioni di salute critiche e un numero significativo di donne capofamiglia.
Negli ultimi tre anni oltre 89 mila rifugiati iracheni sono tornati in Iraq, ma il
tasso di rimpatri di recente è rallentato e nuovi richiedenti asilo continuano a registrarsi
con l'Unhcr nei Paesi vicini. Secondo l'Unhcr sono circa 60 mila i rifugiati iracheni
che hanno bisogno di essere reinsediati. Evidenziando la costante amicizia e solidarietà
dimostrata dai governi ospitanti nei confronti dei rifugiati iracheni, Guterres ha
avvertito che “per i governi e le comunità ospitanti della regione, l'onere è enorme.
E' necessario che la comunità internazionale sostenga gli sforzi umanitari per aiutare
i rifugiati più vulnerabili”. (R.G.)