I vescovi brasiliani sulla comunicazione: per i cristiani il riferimento è la Parola
di Dio
“La comunicazione è fondamentale nella vita della società umana e nella vita della
Chiesa. In particolare, all'interno della comunità dei fedeli, diviene strumento per
annunciare la buona novella, la Parola di Dio per diffondere la liturgia e la catechesi”.
Lo ribadisce il presidente della Conferenza nazionale del Brasile in un documento
diffuso, lunedì scorso, in occasione della memoria di San Francesco di Sales, patrono
dei giornalisti. Il documento, intitolato “La comunicazione nella vita e nella missione
della Chiesa in Brasile”, si pone, come ha sottolineato monsignor Orani João Tempesta,
arcivescovo di São Sebastião do Rio de Janeiro e presidente della commissione episcopale
della Pastorale per l'educazione, la cultura e le comunicazioni sociali, quale strumento
di riflessione e di studio per “animare e orientare”, attraverso le moderne tecnologie
dei media, la comunicazione nel Paese. A tale proposito, riferisce L’Osservatore Romano,
l'arcivescovo ha annunciato la costituzione di un Direttorio delle comunicazioni che
avrà lo scopo di coordinare e collegare i vari e numerosi presìdi della comunicazione
d’ispirazione cattolica presenti nel Paese: “Un coerente e qualificato servizio ecclesiale
— ha evidenziato — che diffonde quel dinamismo culturale, creativo e lungimirante,
per collaborare alla difficile missione dell'annuncio, esteso all'intera società e
specialmente ai cosiddetti lontani”. La famiglia, la Chiesa diocesana e la parrocchia,
i media sono tutti luoghi in cui vengono interpellate la responsabilità, la professionalità
e la deontologia dei comunicatori cristiani. Quando si parla di missione, s’intende
mostrare la personale esperienza di vita di battezzati adulti alla luce degli insegnamenti
del magistero e della dottrina sociale, non trasmettere dottrine o teoremi. “Il supplemento
della fede, il lievito della speranza, la forza della carità cristiana — precisa il
documento — è qui ciò che ogni giorno viene richiesto”. Le opportunità per “conoscere”
l'attualità, come si sperimenta con le tecnologie digitali, sono sempre più sconfinate
e tempestive: canali satellitari, siti internet e stampa, permettono di andare sempre
più verso una società dell'informazione globalizzata, partecipata. “Tutto ciò — mettono
in guardia i presuli — rappresenta un dato positivo, un bene nel momento in cui tutti
possono dare un contributo alla comune ricerca di verità e di senso, ma può costituire
anche una dimensione di confusione e disorientamento quando ogni fruitore-comunicatore
presume di orientarsi da sé nell'ipermercato delle notizie, dove quasi mai, dietro
la confezione più accattivante o il prezzo più stracciato, si cela il prodotto migliore”.
I vescovi brasiliani concludono il documento con un invito a riflettere sul messaggio
di Benedetto XVI per la 45.ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: da qui
emerge la necessità, di “arricchire la nostra comunicazione ordinaria con riferimenti
vicini alla quotidianità delle persone, propositivi nei messaggi, attenti allo straordinario
insito nell'ordinario, perché per ogni cristiano e per tutti gli uomini di buona volontà,
il riferimento è sempre la Parola di Dio”. (M.I.)