2011-01-26 14:10:44

Asia Bibi trasferita in cella d’isolamento. Oggi a Roma manifestazione in suo favore


Un ringraziamento all’Italia e un riconoscimento a quanto i politici e la società civile italiana stanno facendo per la liberazione di Asia Bibi, la donna cristiana detenuta in Pakistan, e per l’abolizione della legge sulla blasfemia in vigore nel Paese. Così si è espresso il presidente della Commissione per i Diritti umani del Pakistan, Mehdi Hasan, nel giorno in cui una manifestazione alla quale hanno preso parte centinaia di persone si è svolta a Roma, davanti al Palazzo di Montecitorio, per dire no all'esecuzione capitale della donna, no alle legge sulla blasfemia e sì alla libertà religiosa. Al presidio hanno partecipato parlamentari di entrambi gli schieramenti, membri del governo e molte associazioni impegnate nella difesa dei diritti umani. “Ogni attività di carattere internazionale è la benvenuta – ha detto l’attivista all’agenzia Fides – oggi la legge sulla blasfemia è usata in flagrante violazione dei diritti umani, per colpire le minoranze religiose ma anche tanti cittadini musulmani”. Hasan afferma che nonostante un forum di organizzazioni pakistane ne chieda a gran voce l’abrogazione, il governo subisce l’influenza e la pressione dei partiti religiosi. Gli fa eco un altro attivista, Ayub Sajid, a capo dell’Organizzazione per lo sviluppo e la pace: “La vicenda di Asia Bibi è un patente caso d’ingiustizia e bisogna alzare la voce per la sua liberazione – ha detto – oggi in Pakistan il fanatismo è cresciuto e si può essere uccisi anche solo per aver chiesto l’abolizione della legge sulla blasfemia”. Intanto Asia Bibi a Sheikhpura, il carcere dove è rinchiusa da un anno e mezzo, è stata trasferita in una cella di isolamento, per motivi di sicurezza, controllata 24 ore su 24: “Le ho detto di confidare in Dio – racconta alla Fides il marito, Ashiq Masih – tutti i cristiani e le persone di buona volontà in Pakistan pregheranno per lei il 30 gennaio, la Giornata della Pace”. Infine la Masihi Foundation, che si occupa dell’assistenza ai familiari della donna, sta cercando di organizzare la visita in carcere dei suoi figli, nonostante l’innalzamento delle misure di sicurezza: “Asia sarà veramente salva solo quando potrà lasciare il Paese”, hanno fatto sapere i responsabili. (R.B.)







All the contents on this site are copyrighted ©.