Usa: "sì" dei vescovi a proposte di legge per la vita e la libertà di coscienza in
campo sanitario
I vescovi degli Stati Uniti valutano positivamente tre progetti di legge presentati
alla Camera dei Rappresentanti che vogliono tutelare meglio la libertà di coscienza
dei contribuenti e degli operatori sanitari in materia di aborto. Si tratta della
Legge per la protezione della vita (Protect Life Act), della Legge contro la discriminazione
sull’aborto (Abortion Non-Discrimination Act, Anda in sigla) e della Legge sul finanziamento
da parte dei contribuenti all’aborto (Taxpayer Funding for Abortion Act). In tre
distinte lettere, il presidente del Segretariato per le attività pro-vita della Conferenza
episcopale, cardinale Daniel Di Nardo, invita i membri del Congresso ad approvare
i tre provvedimenti. La “Protect Life Act” – afferma la prima missiva - correggerebbe
le storture della riforma sanitaria varata il 21 marzo dell’anno scorso e la adeguerebbe
“alle politiche sull’aborto e sui diritti di coscienza a cui da tempo sono improntati
i programmi sanitari federali, evitando che l’aborto venga finanziato con fondi pubblici
e tutelando la libertà di coscienza degli operatori sanitari”. Quanto alla Legge contro
la discriminazione sull’aborto, il cardinale Di Nardo sottolinea come la proposta
riaffermi “un principio elementare: che nessuna struttura sanitaria può essere costretta
dal governo a praticare o a partecipare ad aborti”. Infine, la terza lettera relativa
al provvedimento sul finanziamento da parte dei contribuenti all’aborto rileva come
esso traduca in legge un orientamento politico ampiamente condiviso dall’opinione
pubblica e dal Congresso da più di tre decenni: ossia che “il governo non può usare
i soldi dei contribuenti per sostenere o promuovere gli aborti volontari”. “Il vantaggio
di questa legge – conclude il cardinale Di Nardo - è che eviterà problemi ed equivoci
sul finanziamento pubblico dell’aborto nella legislazione futura” e che si potranno
discutere misure che promuovano realmente un’assistenza sanitaria universale. Le questioni
del finanziamento pubblico dell’aborto e della libertà di coscienza sono stati i punti
sui quali più forti sono state le obiezioni dei vescovi americani durante il lungo
dibattito per l’approvazione della riforma sanitaria voluta dal Presidente Obama.
Un altro punto controverso della Patient Protection and Affordable Care Act per l’episcopato
è l’esclusione dalla copertura sanitaria di buona parte degli immigrati. (L.Z.)