Telegramma del Papa al presidente Medvedev: profondo dolore e ferma riprovazione per
il violento attentato a Mosca
Benedetto XVI ha espresso la propria “ferma riprovazione” per l’attentato che ieri
ha insanguinato l’aeroporto Domodedovo di Mosca, causando la morte di 35 persone e
il ferimento di altre 110, di cui oltre una quarantina in gravi condizioni. In un
telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato
al presidente della Federazione russa, Medvedev, il Papa parla di “grave atto di violenza”
ed esprime “profondo dolore” e “sentimenti di vicinanza spirituale” ai familiari delle
vittime. Benedetto XVI, si legge ancora, “assicura fervide preghiere di suffragio
per le vite stroncate” e un “particolare pensiero” a “quanti sono rimasti feriti”,
inviando a tutti un “benedicente saluto”.
Per questa sera, intanto, l'arcivescovo
metropolita della Madre di Dio a Mosca, Paolo Pezzi, ha convocato i fedeli per questa
sera a San Pietroburgo per una veglia di preghiera in suffragio delle vittime dell'attentato.
Una strage, ha affermato il presule all'agenzia Sir, che "ci ha lasciati con un profondo
dolore, provocando anche una ferma riprovazione per questo nuovo e gravissimo atto
di violenza". "In questi momenti inaspettati - ha soggiunto - quando la morte coglie
improvvisa, senza che ci sia una preparazione, abbiamo però una certezza, ed è che
là dove nessuno ci può accompagnare, Cristo ci attende. E' questo il pensiero e la
preghiera che in questi giorni eleviamo per le vittime". Resta, ha concluso mons.
Pezzi, "lo sconforto e l'incertezza anche per la modalità con cui è stato compiuto
questo atto di violenza e questo ci impone di pregare la Madonna perché ci protegga
e aiuti tutti a non perdere la ragione e l'amore alla vita, a non scegliere mai per
la morte come soluzione".