Disagio morale e onorabilità della politica: le parole del cardinale Bagnasco in apertura
del Consiglio episcopale permanente della Cei
“La collettività guarda sgomenta gli attori della scena pubblica e respira un evidente
disagio morale”. Il cardinale Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana
(Cei), è intervenuto così sui fatti di cronaca che stanno caratterizzando la vita
politica italiana, chiedendo di fare chiarezza in modo sollecito e pacato nelle sedi
appropriate. L’occasione è stata l’apertura del Consiglio episcopale permanente, avvenuta
ieri pomeriggio ad Ancona. Massima attenzione per la libertà religiosa, soprattutto
dopo l’attentato di Alessandria d’Egitto.Il servizio di Alessandro Guarasci:
Dal cardinale
Angelo Bagnasco arriva un duro giudizio sul momento che l’Italia sta vivendo:
“Si
moltiplicano notizie di comportamenti contrari al pubblico decoro e si esibiscono
squarci, veri o presunti, di stili non compatibili con la sobrietà e la correttezza,
mentre qualcuno si chiede a che cosa sia dovuta l’ingente mole di strumenti d’indagine”.
Ne
emerge un quadro desolante: la debolezza etica si mescola con la fibrillazione politica,
e i poteri si tendono tranelli. Questo comporta disagio morale nell’opinione pubblica.
Dunque, per il presidente della Cei, ognuno deve autolimitarsi.
“Mantenersi
cioè con sapienza entro i confini invalicabili delle proprie prerogative. Chiunque
accetta di assumere un mandato politico deve essere consapevole della misura e della
sobrietà, della disciplina e dell’onore che esso comporta, come anche la nostra Costituzione
ricorda”.
Ed è necessario evitare comportamenti radicalmente faziosi,
fermandosi in tempo. I vescovi quindi si caricano sulle spalle l’onere di richiamare
ai doveri di fondo, di evidenziare le connessioni, di scoprire i pilastri portanti
di una comunità di vita e di destino. Insomma, tutta la società deve aiutare, soprattutto,
i giovani, ad avere speranza. Una speranza che passa attraverso le riforme, il rafforzamento
della famiglia, fondata sul matrimonio tra uomo e donna, l’uscita dalla crisi, il
lavoro. Urgente poi redistribuire il reddito e far pagare a tutti le tasse. Preoccupazione
poi per le sorti di tanti cristiani, soprattutto in Medio Oriente:
“Lì
la cristianofobìa, che è la versione più corrente dell’intolleranza
religiosa, non è lontana dal porsi ormai nelle forme della pulizia etnica o religiosa,
benché i cristiani siano colà una componente certo non aggiuntiva né importata, e
per secoli quella terra sia stata laboratorio di convivenza tra fedi ed etnie diverse”.
Sulla
libertà religiosa si possono istituire osservatori internazionali, sollevare la questione
nelle sedi multilaterali, ricorda il cardinale Bagnasco, “avendo cura che l’interessamento
puntuale non scateni ritorsioni sulle spalle già oberate di chi soffre”. Gratitudine,
inoltre, a Benedetto XVI per l’imminente Beatificazione di Giovanni Paolo II.